trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila



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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda thedoctor » 11 feb 2015, 23:43

La femmina dell'RT3 deve esssere simile a quella dei rasoi elettrici Braun o Philips...all'epoca anche i giradischi ed i magnetofoni la usavano.
Il trafo acquistato usato da VR80, è uno degli ultimi della gestione RR ante fallimento,sarebbe la versione elettronica degli RT3 RT2;li ho visti sul vecchio plastico dell'amico Nino44,che li ha tolti d'opera anni fa,funzionanti, ma mi diceva di averli smarriti;giorni fa un socio del nostro club ne ha comprato uno sul sito d'aste ed era siglato 4008.
Il cavo di prolunga era siglato FP2/A ed era lungo 1 mt.

Elettrizza(n)ti saluti
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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda Max 851 » 12 feb 2015, 9:26

Anch'io ho un 4011 acquistato nuovo verso il 1990 in un grande negozio di giocattoli e modellismo al quale sono legati tanti bei ricordi, ormai purtroppo chiuso da molti anni. In realtà era prodotto dalla Buehler, e secondo la recensione apparsa all'epoca su "I Treni" la regolazione è elettronica durante la prima parte della corsa della manopola, per poi passare al tradizionale reostato. In pratica ha sempre funzionato bene, salvo il fatto che dopo qualche anno deve essersi allentato qualcosa e la manopola non ha più una posizione stabile sullo 0, quindi se non si sta attenti si rischia di lasciare i binari sotto tensione. Probabilmente non sarebbe difficile ripararlo, se fosse possibile aprirlo senza romperlo.
Massimiliano
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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda nino44 » 15 feb 2015, 20:47

Questo credo sia uno dei trasformatori Rivarossi più rari. Le foto mi sono state fornite da un amico grosso collezionista e competente di vecchio RR.
Si tratta del modello RT/G che è visibile solo nel catalogo 1950, e serviva specificamente per alimentare i filobus ed i tram. Già nel catalogo 1952 sparisce, sostituito
da un modello più piccolo, avente la stessa sigla.
Allegati
Rivarossi RT-G b.JPG
Rivarossi RT-G.JPG
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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda Massimo » 16 feb 2015, 11:42

sbaglio a guardare o sulla piccola etichetta della scatola mi "sembra" di intravvedere un 220. Si tratta forse del voltaggio?... se sì non dovrebbe essere un corretto 125V?
Massimo

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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda nino44 » 16 feb 2015, 20:39

Si Massimo, hai visto bene, si tratta del voltaggio, e confermo che si tratta di 220 V. All'epoca ancora non esisteva l'Enel e le varie compagnie usavano voltaggi diversi, quindi Rivarossi per ogni trasformatore aveva le versioni a 110, 125, 155, 220 V. Preciso ancora che il trafo è per corrente alternata e non ha l'inversione di marcia, servendo come detto ad alimentare unicamente il tram ed il filobus.
-4-
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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda FNM600 » 16 feb 2015, 22:35

Massimo ha scritto:sbaglio a guardare o sulla piccola etichetta della scatola mi "sembra" di intravvedere un 220. Si tratta forse del voltaggio?... se sì non dovrebbe essere un corretto 125V?


Confermo la risposta arrivata dopo la mia bozza.

Si andava da 110V fino a 280V !
Anche nella stessa casa c'era magari 125V ossia 127V per luce e carichi piccoli e 220V per forza motrice, ecc. per esempio !
Spesso ottenuti come tensione fase-neutro o fase-fase (scusa se un po' tecnico), inoltre anche la frequenza era diversa con 42Hz, 45Hz e 50Hz ! Non sò se ci fossero in Italia reti in cc che di certo avrebbo bruciato il primario di trasformatori senza ottenere tensione in uscita!
Invece penso che con moderni alimentatori da computer e telefonini senza pesanti trasformatori da 50Hz ma con ponte di diodi d'ingresso a tensione rete non succederebbe niente di male con rete a cc !
Ho sentito di tali casi antichi in villaggi vicino a miniere con la dc Direct (from the) Colliery in Gran Bretagna!

Bel casino allora ed il tutto anche senza la "terra di sicurezza". Casino ante la 46/90, ecc.! Oggi tale casino permane solo con le prese Italiane (3 poli in linea L-E-N) contro le Schuko con adattatori. Nella vicina CH c'è solo la spina Italiana ma con la terra centrale spostata di lato di circa 3mm per polarizzazione.

Quindi all'epoca la necessità di alimentatori con diverse tensioni d'ingresso come forniti da RR.

A proposito le massaie dell'epoca sapevano di trasformatori ossia di maledetti pesanti affari di forma parallepipeda di metallo con molti buchi per spine a lati opposti in entrata ed uscita. Tecnicamente autotrasformatori con prese multiple.
P1030967.JPG
Esempio di (auto)trasformatore per uso domestico se c'era differenza tra tensione di rete e piccolo elettrodomestico. Spesso il frigo!

Meno male che oggi in tutta l'Europa GB e IRL compresa si standarizza a livello residenziale a 230V fase-neutro e 400V fase-fase 50Hz di frequenza. :D

La uscita a 110V magari utile per apparecchi monotensione USA d'oltre oceano.
Ultima modifica di FNM600 il 25 feb 2015, 1:43, modificato 1 volta in totale.
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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda thedoctor » 16 feb 2015, 23:43

Da noi fino all'estate del 1969 c'era -e "la fabbrica ne sussiste" per citare il Manzoni- una centrale idroelettrica privata a circa 6 km dal paese(vicino le doveva passare la ferrovia forestale della Rueping!!)la cui corrente era distribuita in 260 V per cucine,stufe etc e 160V per il resto,lampadine comprese...quando saltava questa fase chiamata "domestica", mio papà si era attrezzato con lampadine da 260 e non restavamo al buio!!!Riallacciandomi al discorso trafo RR infatti ,il mio RT3 del 1967, era a 155V ,quello di mio fratello,più vecchio di 8-10 anni,era a 110V:era questa la tensione domestica prima che fosse immessa quella a 160V e così anche noi dovemmo ricorrere nel tempo ai trasformatori,con delle spinette a ponticello(e la paura dei miei che prendessimo la famigerata scossa...)mentre per uno scaldabagno(sic!)c'era un autotrasf.come quello della foto postata(era azzurro):li ho conservati gelosamente e quando ricominciai coi treni modello, 12 anni fa,ne usai uno,appunto,per il mio RT3!!

Saluti a 5O Hz!!
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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda FNM600 » 23 feb 2015, 10:21

Caro thedoctor,
Grazie qui per un'esempio di come si originavano diverse tensioni locali come da sopra!
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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda FNM600 » 23 feb 2015, 11:06

Max 851 ha scritto:Anch'io ho un 4011 acquistato nuovo verso il 1990
OMISSIS
Probabilmente non sarebbe difficile ripararlo, se fosse possibile aprirlo senza romperlo.
Massimiliano


Generalmente apparecchi elettrici con tensione di rete (230V) internamente presente sono per norma di sicurezza chiusi e sigillati con ribattini o incollaggio con solventi per plastica ecc. mai con viti.
Questo per impedire che curiousi giovani proprietari armati di cacciavite riescano ad aprirli per... vedere come sono fatti :smile: ed incautamente venire in contatto con tensione di rete e beccarsi una scossa ! :cry:

Il metodo tipico per aprire apparecchi sigillati con ribattini, soprattutto se tubolari, è questo:
- Usare una punta da trapano di diametro maggiore del diametro del foro all'incirca del diametro del ribattino.
- Gentilmente trapanare formando uno svaso conico che eventualmente consumerà la testa del ribattino, magari si formerà una ranella separata.
- eventualmente il moncone di ribattino privato di testa ribadita può essere spinto fuori dal foro dell'involucro.
- Un problema è che il tagliente della punta di trapano morde nel materiale faccendolo girare dentro il foro a vuoto impedendo alla punta di asportare la testa come truciolo.
- Quindi tovare il modo di fermare dal dietro detto ribattino per fare si che la punta possa trapanare la testa.
- Lavoro spesso delicato. Meglio usare trapano a mano più controllabile ed avere una 3a mano ;-) come morsa o assistente.
- Se non si è delicati si rischia di rovinare l'involucro e uno o più dita (46) , ma successo possibilissimo! applause1

RR forniva anni fà http://www.rivarossi-memory.it/Catalogh ... 964-65.htm l'attrezzo speciale Art. AM6 6206 per richiudere con ribattini originali. Ma penso che ci si può rivolgere al negozio di ferramenta.
Per una chiusura temporanea si può usare anche nastro adesivo lungo tutto il bordo inferiore come nel caso dei tradizionali RT2 e RT3 con involucro in lamiera verniciata.
FNM600

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Re: trasformatori-raddrizzatori-alimentatori-portapila

Messaggioda Karolus » 23 feb 2015, 12:32

FNM600 lavora molto finemente ... io, per aprire l'RT3 di cui vedete le foto più indietro, ho brutalmente rotto i ribattini usando una fresa elicoidale di diametro 2 mm.
Per la richiusura ho poi utilizzato quelli prodotti da Rivarestore, che sono gli stessi che assicurano il cuore dei vecchi scambi SD/SS 120.
Ci sarebbe voluto l'attrezzo originale AM6/6206 citato da FNM600, ma chi lo trova più? Questa pinza aveva - mi riferisce un rivenditore di modellismo di Roma - una faccia piatta e l'altra sagomata in maniera da aprire progressivamente la parte deformabile del ribattino a mano a mano che lo si stringeva.
In alternativa si può procedere così: introdotto il ribattino nel foro, bloccarne la testa contro una superficie indeformabile e svasare l'altra estremità con un bulino, a piccoli colpi di martello. Poi concludere il lavoro appiattendo tale estremità con un punzone a testa piatta.
Chiaramente, per preservare l'integrità della parte deformata, occorre lavorare con delicatezza.
Ecco il risultato per uno dei sei ribattini:

IMG_0979a.jpg
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