Massimo ha scritto:sbaglio a guardare o sulla piccola etichetta della scatola mi "sembra" di intravvedere un 220. Si tratta forse del voltaggio?... se sì non dovrebbe essere un corretto 125V?
Confermo la risposta arrivata dopo la mia bozza.
Si andava da 110V fino a 280V !
Anche nella stessa casa c'era magari 125V ossia 127V per luce e carichi piccoli e 220V per forza motrice, ecc. per esempio !
Spesso ottenuti come tensione fase-neutro o fase-fase (scusa se un po' tecnico), inoltre anche la frequenza era diversa con 42Hz, 45Hz e 50Hz ! Non sò se ci fossero in Italia reti in cc che di certo avrebbo bruciato il primario di
trasformatori senza ottenere tensione in uscita!
Invece penso che con moderni alimentatori da computer e telefonini senza pesanti
trasformatori da 50Hz ma con ponte di diodi d'ingresso a tensione rete non succederebbe niente di male con rete a cc !
Ho sentito di tali casi antichi in villaggi vicino a miniere con la dc Direct (from the) Colliery in Gran Bretagna!
Bel casino allora ed il tutto anche senza la "terra di sicurezza". Casino ante la 46/90, ecc.! Oggi tale casino permane solo con le prese Italiane (3 poli in linea L-E-N) contro le Schuko con adattatori. Nella vicina CH c'è
solo la spina Italiana ma con la terra centrale spostata di lato di circa 3mm per polarizzazione.
Quindi all'epoca la necessità di alimentatori con diverse tensioni d'ingresso come forniti da RR.
A proposito le massaie dell'epoca sapevano di
trasformatori ossia di
maledetti pesanti affari di forma parallepipeda di metallo con molti buchi per spine a lati opposti in entrata ed uscita. Tecnicamente autotrasformatori con prese multiple.
- Esempio di (auto)trasformatore per uso domestico se c'era differenza tra tensione di rete e piccolo elettrodomestico. Spesso il frigo!
Meno male che oggi in
tutta l'Europa GB e IRL compresa si standarizza a livello residenziale a 230V fase-neutro e 400V fase-fase 50Hz di frequenza.
La uscita a 110V magari utile per apparecchi monotensione USA d'oltre oceano.