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Re: Big Boy

MessaggioInviato: 9 mar 2010, 15:04
da Massimo
confermo la personalizzazione di Giorgio: da vecchio "smanettone" mi sono sempre arrabbiato con il mio aerografo per la grossa granulometria dello spray; infatti i miei "argento" risultavano sempre più "granulosi" degli equivalenti industriali, evidentemente dotati di ugelli e compressori più professionali. Ciò capitava sopratuttocon le tinte lucide o con pigmenti in polvere (oro e argento) mentre erano trascurabili con le colorazioni opache.
Dunque dalle foto pare proprio che si tratti di riverniciatura del fermodellista come si vede anche dai manocorrenti scrostati del dettaglio della foto che vi allego.

a proposito: ma il colore al vero era argento o grigio?

Re: Big Boy

MessaggioInviato: 9 mar 2010, 16:00
da Talgo49
In effetti il colore non era nè argento nè grigio, anzi non era nemmeno vernice. Come ben sai ciò che vediamo nelle locomotive a vapore non è la vera caldaia ma un rivestimento in lamiera che trattiene uno strato di materiale isolante tutto attorno al forno ed alla caldaia vera e propria, il cui ovvio scopo era di evitare il più possibile le dispersioni calore. Nelle locomotive a vapore europee questo isolante arrivava a coprire anche la camera a fumo, ecco perchè vediamo l'intera caldaia come un unico corpo "liscio"; nelle locomotive americane era invece pratica comune limitare questo isolamento alla sola caldaia, escludendo la camera fumo. Se ci fai caso è sempre ben evidente una specie di gradino tra la caldaia e la camera fumo. Il problema era che così facendo il calore della camera fumo così esposta tendeva ad arrostire la vernice, il problema fu spesso risolto "verniciando" la camera fumo, e talvolta anche la parte inferiore del forno, con una mistura di grafite e petrolio, ben più resistente al calore. da qui quello strano colore spesso variabile tra macchina e macchina.

Gianni