Il minimo dei motori Rivarossi



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Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 2 giu 2013, 23:07

Tutti i motori Rivarossi hanno un "minimo" ottimo. Ovvero riescono ad avere un andamento regolare e di sufficiente potenza di traino anche a velocità molto basse.
C'è chi afferma che si può avere un ottimo minimo solo con circuiti digitali.
Ma le motrici RR hanno un ottimo minimo anche in analogico ma a patto di aver un buon alimentatore (come i vecchi RT3 RR)
Ho fatto alcune prove e queste sono le tensioni minime con le quali una motrice RR (ben tenuta) ha un moto lento( velocità di manovra), continuo e regolare .
Naturalmente il voltaggio minimo non permette in questa sede di dimostrare la potenza di trazione a bassissima velocità

Prove con trasformatore RR Rt3 (anni Sessanta) - Binari RR anni 60/70 -Voltmetro Nyce
"Calimero"(1957)............1,5 Volt
B&O 98 (1956)...............1,5 Volt
B&O Shifter (primi '60).....1,6 Volt
Gr 835 (1983)................1,7 Volt
Gr 851 anni '80...............1,7 Volt
E 424.133 ....................1,8 Volt
Gr 625 (1959)................1,8 Volt
B&O 98 (ultimo modello)....1,9 Volt
0-8-0 Missouri-Pacific.......1,9 Volt
Gr 835 (1957) usurata.......2,0 Volt
Castano F.N.M. ..............2,0 Volt
Gr 746 anni '70/80.......... 2,2 Volt
D 341 anni 70?...............2,5 Volt
E 645 anni '80............... 2,7 Volt
E8 Santa Fe ..................2,8 Volt
Dalla tabella si nota come con meno di tre volt (sia motore a "pallini" si a a boccole) tutte le RR riescono a girare in modo lento e senza indecisioni (anche per lievi pendenze).
Non otterrete questi risultati con piccoli trasformatori poiché a voltaggi minimi la bassa potenza del trasformatore non riesce piu a garantire un sufficiente assorbimento al motore e anche il voltaggio erogato sembra calare (provate con un tester a misurare il voltaggio di un trasformatore Lima con o senza carico.
Ovviamente è importante anche lo stato della locomotiva: se ingranaggi e biellismi sono allentati, se la lubrificazione è carente se ruote e contatti elettrici sono ossidati ecc. la loco non avrà un funzionamento lineare e tenderà a fermarsi a basse velocità.

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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Dario Romani » 3 giu 2013, 8:53

Ottimo Lavoro, Oliviero (13) !
Io aggiungerei che si può sperimentare un avvio ancora più lento con alimentazione a semi-onda,
utilizzando un alimentatore "elettronico" regolato nella bassa gamma di velocità.
Oppure si potrebbe aprire lo RT3 ed aggiungere un commutatore per: unico diodo/ponte a 4 diodi.
Per lo RT2 questa applicazione può essere esterna, utilizzando una delle uscite in CA.
Il motore "protesterebbe" con più rumore ma stupirebbe per la prestazione di lentezza.
+ Ciao da Dario Romani
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Fulvio Felicioli » 4 giu 2013, 17:14

Bel lavoro Oliviero.
Ora bisognerebbe misurare pure l'assorbimento... Yellow_Flash_Colorz_PDT_02
Meno assorbe, meglio è.
Non mi sorprenderebbe affatto (ovviamente) se quelli che partono a bassa tansione siano anche i motori che assorbono meno ;-)
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 4 giu 2013, 22:56

Fulvio Felicioli ha scritto:Bel lavoro Oliviero.
Ora bisognerebbe misurare pure l'assorbimento... Yellow_Flash_Colorz_PDT_02
Meno assorbe, meglio è.
Non mi sorprenderebbe affatto (ovviamente) se quelli che partono a bassa tansione siano anche i motori che assorbono meno ;-)

I motori sono tutti eguali (naturalmente separando i "pallini" dai "tondi a boccole").
Non ho fatto il test di assorbimento perchè con i miei mezzi, verificare questo importante parametro, è più complesso e meno sicuro.
L'assorbimento di un motore dovrei valutarlo a vuoto, al massimo del voltaggio e quindi a pieni giri: Non mi fido a far girare un vecchio motore RR a vuoto, al massimo dei giri, per paura che mi "esploda" il collettore, si stacchi qualche saldatura o sputi fuori qualche pallino (sono comunque motori usurati con materiali vecchi di 40/50 anni).
Misurare l'assorbimento della locomotiva sul binario? dovrei farla correre al massimo! Poi, tra rotaie sporche, collegamenti e lunghezza del binario si aggiungono valori di resistenza che falserebbero la lettura. Nemmeno tenterei di far girare la locomotiva tenendola sospesa. Capovolta è escluso: i biellismi di alcune si incastrano se la loco è capovolta. Alcuni locomotori a carrelli, se li sollevi si rischia che la vite senza-fine non ingrana più negli ingranaggi (vecchie FM coi cuscinetti nei carrelli)
Come hai notato le locomotive che si muovono disinvolte ai voltaggi più bassi sono quelle più leggere, con meno assi e biellismi più semplici. Naturalmente entra in gioco l'attrito che falserebbe anche i valori di assorbimento.
Saluti elettrici
Oliviero
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Viridovix » 5 giu 2013, 11:46

Ma il massimo assorbimento non sarebbe da misurare a ruote bloccate?
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 5 giu 2013, 16:50

Viridovix ha scritto:Ma il massimo assorbimento non sarebbe da misurare a ruote bloccate?

.....così si brucia un motore! :evil: (x)
:mrgreen:
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Viridovix » 5 giu 2013, 19:09

No. Non lo devi trattenere a lungo... io ho fatto la prova e ti posso dare qualche dato sulle mie loco. Misura a 15 Volt di alimentazione e Ampere di picco:

Codice: Seleziona tutto
FM Santa Fe           0.80 A
U25C Santa Fe         0.95 A
D341                  0.65 A
Gr. 940               0.80 A
E656-023              1.10 A
Gr. 625               0.85 A
Gr. 685               0.80 A
E646-019              0.85 A
E444 Lima             0.74 A
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Rotaiedel75 » 6 giu 2013, 11:46

Dire che tutte le Rivarossi di vecchia generazione hanno in minimo ottimo mi sembra un po ottimistico, al tempo la E636 della Roco aveva un minimo ed una fluidità che le 428 Rivarossi si potevano solo sognare...
Tolta la bella tabellina delle tensioni che lascia il tempo che trova Secondo me il problema del minimo sull'analogico è legato sopratutto alla povera meccanica, quindi alla cascata di ingranaggi.
Purtroppo quelle RR sono delle trasmissioni troppo "lunghe" cioè è come partire con la terza marcia invece che avere la prima! Ci vuole un motore con molta COPPIA!
Quindi si necessitano al motore di correnti di spunto più alte. I trasformatori in Analogico non sono gran che, potreste acquistare un alimentatore dove si controllano sia la corrente che la tensione... Infatti il digitale controlla questo parametro sulla corrente e la innalza sullo spunto sopperendo al limite meccanico delle trasmissioni.
Il problema infatti è molto meno accentuato su una meccanica Roco o Rivarossi di nuova generazione.

-4-
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Viridovix » 6 giu 2013, 12:07

Beh, diciamo pure che motori a più poli e volano aiutano anche a tenere un buon minimo...
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Fulvio Felicioli » 6 giu 2013, 12:27

Quello che dite è tutto giustissimo, gli scrupoli di Oliviero sono assolutamente sacrosanti ma, senza addentrarci nell'elettrotecnica spinta, quello che voglio dire è che quando un motore assorbe poca corrente vuol dire anche che è mediamente efficiente.

Il test fatto da Viridovix ci dice l'assorbimento massimo del motore (come quando si deve dimensionare il decoder) ma non se il motore è in buona salute.

Voglio provare a misurare un motore a bronzine e uno a pallini con un dyno che usiamo per i motori delle macchine RC (questo: http://rcdocuments.com/documents/Integy ... o%20V2.pdf) per ottenere dei parametri standard tra cui l'efficienza, i giri e l'assorbimento.

Potrebbe essere interessante avere un riferimento anche per quando li revisioniamo. Se sappiamo l'efficienza e l'assorbimento "standard" di un motore RR possiamo tarare quello in revisione di conseguenza.

Che ne dite, procedo?
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