Il minimo dei motori Rivarossi



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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Rotaiedel75 » 6 giu 2013, 13:51

Viridovix ha scritto:Beh, diciamo pure che motori a più poli e volano aiutano anche a tenere un buon minimo...


Appunto, meccaniche di nuova generazione!
Ma se avete la possibilità ed una E636 della Roco (che non ha il volano), provate a smontarla e a verificare la cascata di ingranaggi e paragonatela alla produzione vecchia RR, capirete come c'è molta più demoltiplicazione nella piccola austriaca.
Le Rivarossi in compenso "Volano"!!! Come delle slot cars!!! Che con la realtà non ha niente a che fare ma che al tempo aveva creato una sorta di moda dell' alta velocità!!!

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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Viridovix » 6 giu 2013, 14:21

Già... ma è proprio questo il punto: quanto è lecito paragonare le "pere" con le "mele"?

La tecnologia evolve e tende a migliorare ogni suo aspetto, quindi i paragoni andrebbero fatti tenendo anche conto del contesto. E' questo che ci consente di dire che, per esempio, il P51 è un eccellente aeroplano da caccia...

Con riferimento alle misure: si, ho voluto misurare tempo fa l'assorbimento di picco per capire se era possibile utilizzare un decoder e nel caso che caratteristiche dovesse avere. Non credo che lo farò, ma ho voluto comunque effettuare la misura per rendermi conto.
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 6 giu 2013, 15:57

Rotaiedel75 ha scritto:...........................
Appunto, meccaniche di nuova generazione!
Ma se avete la possibilità ed una E636 della Roco (che non ha il volano), provate a smontarla e a verificare la cascata di ingranaggi e paragonatela alla produzione vecchia RR, capirete come c'è molta più demoltiplicazione nella piccola austriaca!
..............


I motori Roco hanno indotti di diametro minore dei vecchi motori RR ( sono più piccoli!). Per avere la coppia necessaria a movimentare un modello, devono necessariamente avere un numero di giri più alto dei motori RR. Naturalmente poi è necessario demoltiplicare maggiormente per portare il modello alla giusta velocità. Il motore RR era più grande e più lento quindi veniva demoltiplicato meno.
Quando RR iniziò la produzione di "trenini" non esisteva un vero modellismo e un "trenino lento" sarebbe stato considerato scadente. Inoltre dobbiamo anche ricordare che buona parte della produzione veniva proposta con scatole portapile, quindi i motorini erano strutturati per essere abbastanza veloci per funzionare a 9 volt (due "pile" piatte) e addirittura una sola pila (4,5 volt). Ricordiamo che Lima, agli esordi (ma già tempo dopo RR!) provò a diversificare la produzione con motori per serie economica a 4,5 volt e motori modello a 9/12 volt. Poi visto che era antieconomico rinunciò ai motori da 4,5V.
.......................
......................
Fulvio Felicioli ha scritto:..................quello che voglio dire è che quando un motore assorbe poca corrente vuol dire anche che è mediamente efficiente.
........................
Potrebbe essere interessante avere un riferimento anche per quando li revisioniamo. Se sappiamo l'efficienza e l'assorbimento "standard" di un motore RR possiamo tarare quello in revisione di conseguenza.

Che ne dite, procedo?


(46) ...se serve!
Penso sia un parametro molto importante da conoscere, sia dal punto di vista storico (per valutare tecnologicamente il livello raggiunto da RR nella sua epoca) sia per verificare lo stato di conservazione (o la validità di un restauro operato) di vecchi modelli usati.
Inoltre sebbene i motori RR sembrino tutti eguali (sempre isolando ovviamente le quattro versioni) sarebbe interessante scoprire se ci siano state delle evoluzioni (nascoste) nella realizzazione dei motori e questo si può verificare solo con la verifica di assorbimento medio dei motori ed impedenza degli indotti, Altro parametro interessante da verificare sarebbe il numero di giri (rpm)
Attendiamo l'esito del tuo lavoro!
Saluti da Oliviero
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Fulvio Felicioli » 6 giu 2013, 16:33

Benissimo, nei prossimi giorni procedo ;-)

Però già dico empiricamente che l'ultimo motore a pallini non si batte, ne' per scorrevolezza ne' per dolcezza di funzionamento.
Vediamo se i numeri mi daranno ragione :smile:
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Rotaiedel75 » 7 giu 2013, 13:58

Oliviero Lidonnici ha scritto:I motori Roco hanno indotti di diametro minore dei vecchi motori RR ( sono più piccoli!). Per avere la coppia necessaria a movimentare un modello, devono necessariamente avere un numero di giri più alto dei motori RR. Naturalmente poi è necessario demoltiplicare maggiormente per portare il modello alla giusta velocità. Il motore RR era più grande e più lento quindi veniva demoltiplicato meno.
Quando RR iniziò la produzione di "trenini" non esisteva un vero modellismo e un "trenino lento" sarebbe stato considerato scadente. Inoltre dobbiamo anche ricordare che buona parte della produzione veniva proposta con scatole portapile, quindi i motorini erano strutturati per essere abbastanza veloci per funzionare a 9 volt (due "pile" piatte) e addirittura una sola pila (4,5 volt). Ricordiamo che Lima, agli esordi (ma già tempo dopo RR!) provò a diversificare la produzione con motori per serie economica a 4,5 volt e motori modello a 9/12 volt. Poi visto che era antieconomico rinunciò ai motori da 4,5V.


Esattamente, ogni casa ha interpretato a modo suo la questione minimo di marcia. Secondo me la RR Como non ha mai dato molta importanza al minimo delle sue locomotive o almeno lo ha sacrificato per la velocità... [nopity.gif]
Ho diversi modelli degli anni 50 e 60 della Fleishmann Roco Trix Klainbach e tutte hanno minimi migliori di RR mantenendo nonostante tutto una velocità buona. Oltre alla cascata di ingranaggi Il problema spesso sta nelle viti senza fine della casa di Como, che secondo me hanno un passo di dentatura troppo grande. :-( Questo difetto di girare meno veloce di altri motori concorrenti lo rende oltremodo rumoroso durante lo spunto :cry: (quando sentiamo la locomotiva già vibrare sui binari senza neanche essersi messa in moto).
In ogni caso più che un difetto reputiamola una caratteristica della casa Comasca, però davvero non mi sento d'accordo sull'idea che i motori RR Como garantiscono un ottimo minimo... [ops.gif]

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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Fulvio Felicioli » 7 giu 2013, 14:37

Però un conto è il minimo del motore, un conto il minimo che riesce a tenere il modello...

Un motore Rivarossi a pallini, pilotato da un alimentatore elettronico (Buhler o simile, ad esempio) a vuoto riesce a tenere un minimo strepitoso.
Non è detto però che lo stesso motore riesca a far spostare il modello in cui è montato con un minimo altrettanto buono perchè la meccanica della locomotiva ha un'influenza enorme sul comportamento della locomotiva.
Quindi direi che i motori Rivarossi hanno effettivamente un buonissimo minimo, le locomotive non sempre...

PS: La mia Mallet RR prima serie (motore a pallini quindi) in analogico, tiene testa a blasonate locomotive Roco in DCC 8-)
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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Rotaiedel75 » 7 giu 2013, 16:32

Fulvio Felicioli ha scritto:Però un conto è il minimo del motore, un conto il minimo che riesce a tenere il modello...

Un motore Rivarossi a pallini, pilotato da un alimentatore elettronico (Buhler o simile, ad esempio) a vuoto riesce a tenere un minimo strepitoso.
Non è detto però che lo stesso motore riesca a far spostare il modello in cui è montato con un minimo altrettanto buono perchè la meccanica della locomotiva ha un'influenza enorme sul comportamento della locomotiva.
Quindi direi che i motori Rivarossi hanno effettivamente un buonissimo minimo, le locomotive non sempre...

PS: La mia Mallet RR prima serie (motore a pallini quindi) in analogico, tiene testa a blasonate locomotive Roco in DCC 8-)


Scusa ma che senso ha considerare il minimo del motore fatto girare a vuoto e non il minimo della locomotiva? Quali sono i benefici di un motore che gira al minimo se poi non si guarda l'insieme del modello e di come si comporta sul binario? [ph34r.gif] Anche tu fai riferimento al minimo della tua Mallet, dove è presente una bella meccanica di riduzione giri rispetto alla normale produzione RR.
Io Fermodellisticamente parlando considero "minimo" la velocità minima che può tenere una locomotiva in marcia ed anche la sua fluidità, per la soddisfazione del modellista che la sta manovrando.
Sinceramente il tema di questo topic lo ritengo un pò superfluo, avrebbe più senso chiamarlo "il minimo delle locomotive RR" e fare dei paragoni tra le loco, ma si tratta solo di una mia considerazione personale.

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Re: Il minimo dei motori Rivarossi

Messaggioda Rotaiedel75 » 4 dic 2022, 21:00

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