Viridovix ha scritto:Dario, grazie per la risposta.
Si, avevo già provato ad alimentarla direttamente con i fili dal trafo posti a contatto delle ruote e va che è una meraviglia. Peraltro, ho notato che questa loco non ha il ponte diodi, per cui, indipendentemente dal senso di marcia, le luci restano sempre accese su ambo i lati.
Le ruote che prendono corrente sono sui due carrelli esterni (quello centrale, folle, pur avendo le ruote con lenticole, non è elettricamente connesso). Nei due carrelli esterni, il carrello folle ha le lenticole su un lato e quello motore sull'altro.
Ho provato tutte le coppie possibili scegliendo una delle ruote motrici e una delle ruote folle e l'alimentazione ha sempre funzionato. Mettendo invece la loco sui binari non va e al motore, tester alla mano, non arriva corrente. Non appena però sollevo leggermente il carrello motore dall'asse più interno (quello rivolto verso il carrello centrale folle, per intenderci) le luci si accendono e il motore parte!
Sembra quasi che questo assale motore interno sia la causa del problema... possibile che causi un corto????
Ciao a tutti, mi inserisco in questo vecchio thread perché ho appena risistemato un LE 646/R che avevo acquistato tempo fa, carrelli in zama (quello motore deformato), scatola vissuta, foglietto istruzioni del '59, quindi uno dei primi, diodi "al germanio", ancora perfettamente funzionanti. Ho recuperato nel mitico scatolone dei rottami/ricambi un rotore, telaietto metallico, carter con vite di regolazione, ingranaggi e un carrello folle che ho modificato, di un E424 immediatamente successivo, quindi con le sferette sopra e sotto la vite senza fine. Nel mio caso, essendo i carrelli appunto in zama, tranne quello motore che ho sostituito, il centrale capta corrente eccome, visto che si avvita (con molla) nel foro dei due semi-telai, che sono anch'essi metallici, nella parte centrale. A riprova di questo, se sbaglio ad orientarlo, ovvero con le lenticole dalla parte opposta del carrello folle anteriore, la loco non si muove. D'altra parte Rivarossi non sprecava nulla, il fatto che le anche le ruote del carrello centrale siano provviste di lenticole sembrerebbe un'ulteriore conferma. Ma è' anche vero, però, che non è presente la linguetta prendicorrente interna, come nel folle anteriore, ma avendolo preso di seconda mano, non saprei dire se sono tutti così. Forse, azzardo, la mancanza è dovuta al fatto che il carrello centrale riceve poco peso rispetto agli altri due (peraltro il fatto che sia in zama aiuta in questo, pesa molto di più ed è quindi molto più stabile rispetto a quelli successivi con il guscio in plastica), e l'aggiunta della lamella prendicorrente aggiungerebbe ulteriore instabilità, creando (soprattutto da nuova, con il tempo perdono elasticità, si flettono) un effetto di sospensione degli assi rispetto al carrello, come sull'anteriore, che però riceve molto più peso, un effetto di "galleggiamento" che potrebbe facilitare deragliamenti. O forse è soltanto un mero risparmio sui materiali, demandando al carrello folle anteriore il compito principale della captazione, ma ho i miei dubbi, c'era gente molto in gamba, preparata, sapevano quello che facevano, e lo facevano alla grande, eccome. In ogni caso, dopo giorni di lavoro, Il 646 gira come probabilmente non faceva da moltissimi anni, il fatto che la cassa al di sopra del motore, internamente, sia "cotta" in corrispondenza dei carboncini e della vite di regolazione (fortunatamente all'esterno non si nota), la dice lunga su come e perché sia stata accantonata dai precedenti proprietari. Allego due foto della loco, buona giornata a tutti!
Andrea