Numeri sotto i modelli anni '50



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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 9 gen 2020, 21:33

Giorgio ha scritto: il mercato americano non era particolarmente esigente, ma molto attento al prezzo.
RR ha sempre cercato, nel corso degli anni, e in tutti i modi, di fare loco più economiche per gli USA:

Forse "negli anni" si...ma forse all'inizio no. Le loco americane (Varney, Mantua...ecc) erano tutte di metallo e molto fedeli alla realtà. Non mi sembra che la prima Dockside RR in bakelite abbia avuto un gran successo. Non ho documentazione storica attendibile, solo sensazioni e qualche "sentito dire" ma ho l'impressione che dopo i primi tentativi (tuttosommato maldestri) RR sia corsa ai ripari proponendo modelli ben più precisi ed allineati alla qualità della concorrenza e proposti a prezzi inferiori (a costo di rimetterci ma bisognava inserirsi nel mercato!). Per la Dockside c'era da entrare in concorrenza col famoso modello di Varney. Quindi telaio in metallo per la solidità ma con la novità della carrozzeria in polistirolo per la migliore qualità dei particolari. Il "botto" per il mercato americano fu grosso, infatti Varney dovette dimezzare presto il prezzo della sua locomotiva ed in seguito imitò RR rinunciando al metallo (nelle carrozzerie) a favore della plastica.
Certamente una volta entrata nel mercato RR cominciò a risparmiare proponenedo modelli sempre più semplificati (ma ha fatto la stessa cosa pure in Italia!)
Se non pensi sia possibile che il mio pensiero sia valido osserva questi esempi:
Model Railroader dic1955 (DockS-RR).jpg
Pubblicità RR su Model Railroader di dic.1955. La Dockside nell'ovale è la solita foto/disegno tolta dal catalogo e non è attendibile ma il convoglio è sicuramente fotografato: il pancone grigio chiaro dimostra che il telaio della loco è di metallo. L'intero convoglio RR costa quanto la sola locomotiva della Varney

berto75 ha scritto:Segnalo che anche sul fondino di questa B&O venduta su e bay in America, accoppiata a una vecchia 835 in scatola di montaggio del 1959, compare il famoso numerino decals 342. -4- Berto75

Dockside RR in America.jpg
Questa DockS. venduta in America è certamente molto vecchia: campanella in lamierino stampato, decalcomanie e poi telaio in lega di alluminio, cilindri in zama e solo il carter in nylon. Probabilmente risale al 1955/56 (.....se non prima!!!)

Ora ragioniamo su un altro fatto: le Dockside vendute in Italia nel 1954 avevano (LO DICE IL CATSALOGO RICAMBI!) il telaio in nylon. Anzi come abbiamo fatto notare tempo fa, la scheda della Dockside del catalogo ricambi del
......CONTINUA
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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 10 gen 2020, 0:37

Riprendo il discorso interrotto:
.....Anzi come abbiamo fatto notare tempo fa, la scheda della Dockside del Catalogo Parti di ricambio del 1 gennaio 1954, che presenta i ricambi di una B&O con telaio in nylon (e ovviamente con alimentazione diversa, in mancanza del telaio metallico) mostra una grafica più moderna (chiaroscuro e diversa assonometria) rispetto alla grafica del resto del catalogo. Questa grafica diversa mi porta a pensare che la scheda sia stata inserita in un secondo tempo, quando il catalogo era già pronto. Anzi sarei portato a pensare che quella scheda abbia sostituito una precedente che mostrava una diversa Dockside, presumibilmente con telaio metallico ed accessori adatti ad esso.
Ricambi 1954.jpg
La grafica della scheda B&O è diversa e più moderna delle altre schede dello stesso catalogo

Se poi confrontassimo il catalogo ricambi col catalogo generale dello stesso anno, noteremmo un abisso temporale: il modello standard è ancora quello vecchio in bakelite mentre il nuovo modello in plastica (col "nuovissimo" motore a sfere con vite senza fine) è più che altro descritto "a parole" e mostrato con un disegno piuttosto schematico.
Catalogo gdenerale RR 1954.jpg
Particolare tratto dal Catalogo Generale RR del 1954

Ricapitolando: in America si vendono B&O col telaio metallico, mentre in Italia (al 1 gennaio 1954) le B&O sono previste (e riparabili) solo col telaio di Nylon.... ma perchè di nailon? Non conosco nessun altra locomotiva RR col telaio in questo materiale. Si parla solo di bakelite o di metallo o di plastica (polistirolo). All'epoca anche altre ditte in Italia non mi risulta che abbiano utilizzato questo materiale. Ma il nylon veniva invece usato spesso nel modellismo americano: Varney, Mantua, Roundhouse, Athearn e altri utilizzavano assi in nylon per carri e carrozze.
Ora io avrei tutta una serie di ipotesi, dal mio punto di vista logiche ma comunque solo ipotesi, senza alcuna documentazione storica attendibile, quindi mi astengo dal formularle e lascio a Voi l'interpretazione di quanto detto. Puntualizzo però alcuni concetti che mi sembrano acquisiti: Certamente le Dockside col telaio metallico devono necessariamente essere state ideate per prime. Questi modelli non sono comunque da considerare come prototipi di preserie o modelli a tiratura limitata, ne abbiamo trovate e viste in giro moltissime e continuano ad "uscir fuori". Certamente modelli metallici e plastici per un certo periodo (almeno 1954-1957.....ma forse anche oltre) verranno prodotti contemporaneamente forse per essere indirizzati a mercati culturalmente differenti.
:mrgreen:
Saluti da Oliviero
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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda Tricx » 10 gen 2020, 10:16

Interessantissima analisi, Oliviero, che già ti avevo sentito formulare in altra/altre discussioni e che sostanzialmente condivido... [09.gif]
Parimenti il discorso di Giorgio già l'avevo anche sentito in precedenza ed anche in quel caso ( o quei casi ), pur riconoscendone degli elementi di verità, mi aveva lasciato un pò perplesso.

E ciò in quanto ritenevo e ritengo che il mercato americano fosse, specie negli anni '50 e '60, un mercato non solo ricco, ma straricco e non solo per l'ampiezza del medesimo, per il potenziale "numerico" che aveva, ma anche proprio per l'elevatissimo potere di acquisto che aveva all'epoca il cittadino medio americano, rispetto agli equivalenti europei ( anche dei paesi del nord Europa, che già avevano un tenore di vita che già gli si avvicinava ), ed in particolare rispetto alla media italiana.
Ricordiamo infatti la potenza del dollaro in quel periodo ed il fatto che proprio in virtù del cambio-monetario, le nostre esportazioni fondavano gran parte della loro concorrenzialità su quei mercati e tra queste, anche quelle della RR traevano beneficio.

In sostanza il cliente medio americano poteva permettersi il meglio e questo è durato ancora secondo me anche fino a quasi gran parte degli anni '70, seppure in maniera minore rispetto sicuramente agli anni '50.

Poi, può essere vero che il partner americano di Rivarossi, cui questa era legata a filo doppio...e anche triplo... avesse deciso col passare del tempo, una politica sempre più "aggressiva" e di allargamento verso le fasce di prodotto più economiche ( pur richiedendo un certo standard qualitativo ), con una sempre maggiore attenzione al fattore "prezzi" ed a questa politica Rivarossi abbia dovuto adeguarsi, andando a...limare... :lol: di conseguenza i vari "costi" e surplus il più possibile, dove era in grado di farlo.

Detto questo, credo che questi ultimi messaggi, che escono un pò dal "seminato" rispetto al tema principale dei numerini sotto i modelli RR, andrebbero quantomeno "ricopiati" e inseriti nella discussione a loro più congeniale, che ritengo quella della "evoluzione" della B&O, oppure riguardante la storia del fermodellismo negli USA. Oliviero, magari puoi provvedere Tu direttamente, così gli eventuali approfondimenti e la continuazione della discussione possono avvenire in sede più "mirata".

Saluti. Riccardo.
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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda andrea_fs » 3 mar 2021, 12:50

Ciao, ecco il mio 636, pantografi rossi a croce, dovrebbe essere il 21442, serie collezionisti, comprato usato, senza scatola, il famoso numerino è presente... Saluti numerati, Andrea
Allegati
636-2.gif
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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda Andrea F Ferrari » 3 mar 2021, 13:49

Come accennavo ieri, un illustre amico mi ha comunicato ai tempi che i numerini sotto ai modelli all' inizio​ (1946-48) erano punzonati sulle zavorre ed erano progressivi per cciascun modello (a differenza di Conti). Quindi lo stesso numero si può trovare su due esemplari diversi ma non su due dello stesso articolo.
Dalla fine degli anni '40 alla fine dei '50 (inizio '60) vengono invece assegnati, ogni anno, i famosi numeri a tre cifre con relative decalcomanie.
In tal modo un modello degli anni '50 può avere lo stesso numero di un altro del '52 o '53 o '54 ecc pur essendo della stessa referenza.

Ecco la mia littorina in fase di restauro, N°10 !!

Andrea F F
Allegati
IMG_20210303_124830.jpg
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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda andrea_fs » 5 mar 2021, 21:09

Oggi ho tirato fuori il 424 001 del '54, numerato 078 sulla zavorra e sul certificato di collaudo, buona serata, Andrea
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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda Tricx » 12 apr 2021, 14:53

Grazie Andrea per questi ulteriori ragguagli e per le foto che hai mostrato.

Quindi, per quanto riguarda la Serie Collezionisti, c'è la conferma visiva ( a meno che mi sia perso qualche precedente notizia in merito ), che anche il 636 incluso in tale serie i numeretti li aveva, come del resto era presumibile.... ma è stata utile la conferma [lupe.gif] documentale. applause1

Poi, come ha riferito Andrea, la prassi era quella della assegnazione dei numeri per tipo di modello ( cioè "articolo") e per anno, nel senso che su un dato articolo, la serie stessa si ripresentava l'anno successivo - se ho ben capito - ripartendo dal n. 001, fino al numero corrispondente alla produzione di quell'anno di quel certo articolo.

E' verosimile che questo sia avvenuto anche per la Serie Collezionisti ? Se si, tutta la produzione di un certo articolo ( es. la V 200, per citarne uno), non ha avuto una progressione unica, per tutto il tempo di durata della Serie suddetta, bensì ripartita per ogni singolo anno.

Spero che col tempo, vengano fuori altri tasselli di questa storia.

Un saluto a tutti.
Riccardo.
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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda andrea_fs » 13 apr 2021, 14:21

Ciao, sempre in tema, se non erro la A FM, pur partendo dal '52, aveva il numero punzonato sulla zavorra, non la decal, almeno inizialmente. Andrea
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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda andrea_fs » 13 apr 2021, 16:14

Ancora serie collezionisti, ecco il mio Ae 4/4, con modifica reversibile, per un miglior contatto elettrico. Andrea
Allegati
AE 4_4_0.gif
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Re: Numeri sotto i modelli anni '50

Messaggioda Tricx » 14 apr 2021, 7:23

Mi riallaccio al mio ultimo messaggio, poco sopra, nel quale sintetizzavo il recente intervento di Andrea F.Ferrari del 3.3.2021, che aveva aperto degli spiragli interpretativi nel velo di mistero che ancora avvolge la prassi e l'utilizzo dei famosi numerini.

Nel suddetto mio messaggio, in base a quanto detto da Andrea F.Ferrari, deducevo:

" E' verosimile che questo sia avvenuto anche per la Serie Collezionisti ? Se si, tutta la produzione di un certo articolo ( es. la V 200, per citarne uno), non ha avuto una progressione unica, per tutto il tempo di durata della Serie suddetta, bensì ripartita per ogni singolo anno."

Detto questo, vorrei ritornare alla prima pagina di questa discussione, allorchè avevo mostrato il lato inferiore della mia V 200, che reca però addirittura ben due serie di tre numerini.
Metto qui il collegamento alla suddetta foto:
download/file.php?id=15559&mode=view

Orbene, anzitutto vorrei chiedere se qualcun altro ha mai visto altri esemplari con tale caratteristica, ovvero appunto con ben due serie di tre numerini.

Comunque, tornando alla suddetta foto, e agli inizi della discussione, subito dopo il buon Berto aveva formulato una sua tesi dicendo:
berto75 ha scritto:......, quei numeri tampografati o applicati come decalcomanie sul fondo della tua (bellissima !!) loco trix -Rivarossi , starebbero secondo me a indicare semplicemente il numero di matricola della tua loco, che essendo nata ufficialmente (VEDI catalogo RR 1960) come modello della serie collezionisti doveva essere per questo prodotta in un numero limitato di esemplari ,perciò ipotizzo che la tua loco sarebbe l'esemplare n.104 su una tiratura complessiva di NUMERO 317 modelli prodotti !! .......

Successivamente, poco tempo dopo, era intervenuto l'amico Massimo, mostrando le foto della V200 di un suo conoscente, riportante anch'essa i "normali" e consueti tre numeretti (una serie sola), così come abbiamo visto di solito e come è caratteristica anche di un'altra V 200 che ho acquistato in anni recenti e che ho anche già mostrato su queste pagine.

Metto qui il collegamento alla foto postata da Massimo:
download/file.php?id=15816&mode=view

In essa si vede una V 200 recante il n. 453.
Perché ho fatto tutta questa premessa e questo ragionamento ?….. Qualcuno in cuor suo avrà pensato: "….perché sei un dannato fissato rompic…" :lol: [fischse7.gif] ed in effetti forse non ha tutti i torti, :? perché 'sta storia un po’ di dannazione e di fissa me le sta dando. Però ho fatto questa premessa per riallacciarmi agli ultimi apporti interpretativi di Andrea F. Ferrari, a confronto con opinioni precedenti come appunto quella di Berto sopra riportata.

Secondo quest'ultimo, quindi, la tiratura complessiva della Serie Collezionisti, quantomeno per la V 200 sarebbe stata di 317 esemplari, tra i quali la mia sarebbe stata la "104".
Ciò però viene smentito dalla loco dell'amico di Massimo, che ha il n.453, quindi superiore ai 317 ipotizzati da Berto.
Qualcuno potrebbe obiettare che le due loco appartengano ad anni diversi, a conferma quindi di quanto detto in ultimo da Andrea F.Ferrari, da ciò semplicemente deducendo che la mia loco sarebbe la n. 104 su una tiratura di 317 di un certo anno, secondo quanto aveva ipotizzato Berto.

E' possibile, certo, tuttavia mi sembra una tiratura, seppure annuale, un po’ troppo limitata, che differisce sensibilmente dal numero di almeno 453 corrispondente al lotto annuale della loco dell'amico di Massimo.
Sarebbe stato utile, a questo punto, sapere (….anche se ahimè credo che sia ormai ben difficile se non impossibile venirlo a chiarire….per le ragioni già dette da Massimo) a quale anno appartenesse la loco del suo amico.

Resta comunque sempre il problema che caratterizza la mia loco, della doppia serie di numerini, per la quale spero che esca fuori qualche altra novità e spiraglio interpretativo ed in relazione alla quale io avrei un'altra tesi diversa da quella in precedenza ipotizzata, ma che non espongo al momento, per non appesantire troppo il discorso (….che già purtroppo lo è…. :oops: ) ed anche per aspettare eventuali prove e sviluppi ulteriori su quest'ultimo tema proposto.

Scusate se mi sono dilungato eccessivamente e sono stato tedioso.
Un saluto a tutti.
Riccardo.
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