Il Rivarossi che avete sempre sognato...

[Dario 1957]

LA 691!! ma ovviamente nisba....mi sono rifatto un anno fa con un modello di ultima generazione che l'amico Riccardi mi ha anche digitalizzato e sonorizzato....nel filetto sul mio plastico la potete vedere al traino di un rapido!!

Come accessori sognavo la stazione di Pergine, dove poi sono stato con mio fratello nell'ottobre di 25 anni fa grazie ad uno speciale AFI con la 940.022....beh...ci sentivamo come dentro uno dei plastici di H0 RR!!

[paolo64]

Per me ,è stata la mitica 740 -233 . Quella con il motore a sfere nel tender. La vidi ,per la prima volta ,dentro una scatola di scarpe dove l'aveva riposta mio padre, a seguito dell'imbarcamento del telaio del tender ( peste dello zama) in attesa di una probabile riparazione. Cosa che non avvenne mai , anzi dal giorno che la presi in mano ,la rovinai definitavamente!
Crescendo , la vedevo spesso nella vetrina di un negoziante. Ma era inarrivabile ! Costava veramente cara , per le tasche di un adolescente. Ero riuscito a comprare soltanto la 835 semplificata spendendo £ 16.000. E cosi, la 740 ,è rimasta un sogno nel cassetto !
Paolo

[Tricx]

Per quanto mi riguarda, essendo il solito esagerato, direi….Tutti… Sono veramente pochi i modelli, siano essi loco, carri, accessori o altro, che non abbiano suscitato in me l’irrefrenabile desiderio (praticamente quasi sempre mai esaudito) di poterli avere!
Potrei fare più in fretta a dire l’inverso, indicando ciò che mi suscitava meno interersse: in questo caso direi ad esempio la “galleria piccola”.
Del resto, da bambino, - mi pare in 2^ elementare o giù di lì, insomma appena imparato a leggere ed a scrivere più o meno approssimativamente - avevo fatto una letterina per Natale nella quale avevo indicato praticamente quasi tutte le locomotive in catalogo nella prima metà degli anni sessanta, addirittura riportando, affinchè il Bambinello non avesse a sbagliarsi, i rodiggi delle medesime e financo indicando la relativa pagina del catalogo….il tipico “vedi pag.”!
Direi che comunque, dopo il mio primissimo trenino (uno “start set” come si direbbe ora, arrivatomi per Natale intorno circa ai quattro anni, una scatola completa Lima, - la mia preistoria fermodellistica -, tenuta comunque dignitosamente, tanto da poter essere impiegata ancora qualche anno dopo sul plastichetto dei modelli seri ed ancora oggi conservata),ho cominciato a sognare non un trenino qualunque ma i modelli Rivarossi non appena ne ho avuto concretamente uno in mano.
Sinceramente non riesco a ricordare se i desideri espressi nella succitata letterina natalizia siano stati produttivi proprio in quella occasione, di una loco o di almeno qualche vagoncino e cioè se a quell’anno o al Natale precedente risalga la mia prima locomotiva seria.
Essa paradossalmente può in certo qual senso considerarsi una mezza “presa in giro”. Infatti, avendo sentito le descrizioni che faceva mio fratello più grande del favoloso plastico di un suo compagno di scuola e dei modelli bellissimi che vi circolavano ed in particolare di una locomotiva denominata “Coccodrillo”, rimasi particolarmente colpito da quanto riferito su quest’ultima e pur non avendola mai vista (e forse proprio per questo, per poterla finalmente vedere!), inserii a gran voce la medesima in testa alle mie richieste natalizie.
Per quanto riguarda mio fratello, anch’egli fortemente impressionato dai prestigiosi modelli del suo amico, le sue fantasie e ambizioni erano cadute su un altro modello che all’epoca era senz’altro di grande impatto e che,dalle descrizioni che ricordo, doveva corrispondere alla “Santa Fè” a tre unità, ovvero alla Fairbanks Morse di Rivarossi, molto probabilmente della “Serie Blu”, in quanto compatibile con gli altri materiali probabilmente Marklin, tra i quali la succitata “Coccodrillo”.
Conseguenza di tutto ciò fu che mio fratello venne logicamente accontentato con l’arrivo appunto di una Fairbanks Morse Rivarossi a due unità, (da noi semplicemente poi chiamata “New Haven” tout court), mentre per quanto mi riguardava (e ciò sarà stato per il fatto che spesso l’acquirente di un negozio di un piccolo centro, specie all’epoca, per le minori possibilità di scelta, si trovava quasi costretto a prendere ciò che il negoziante aveva nella pronta disponibilità, prescindendo da marche o modelli; oppure per l’esigenza di acquistare mezzi con sistemi compatibili, onde sfruttare, anche per ragioni economiche lo stesso ovale di binari - favorendo tra l’altro un più educativo gioco condiviso ed una comune passione - oppure per il prezzo o forse per tutte queste ragioni insieme) il dono portatomi da “Gesù Bambino” fu una locomotiva spacciatami appunto per la fantomatica “Coccodrillo”, ma in realtà rispondente al nome di “V 200” della “Deutsche Bundesbahn” ...e quindi oltretutto la mia prima locomotiva seria, la mia prima Rivarossi fu in sostanza una “Trix”!… Ma da quel momento però, la consultazione dei cataloghi Rivarossi è stata una costante fonte di aspirazioni modellistiche, sogni e concrete informazioni su tutto quel “piccolo mondo meraviglioso” come veniva definito in quelli che venivano considerati quasi “sacri testi”.

Scusandomi per la divagazione e tornando al tema principale dell’argomento in questione, passati tanti anni ed acquistato qualche modello in più, ci si rende conto che, per quanti modelli siano stati via via acquisiti, c’è sempre ancora qualcosa che si era sempre pensato di comperare, ma che era stato tralasciato, magari perché ritenuto in quel momento meno importante, e suscettibile quindi di un acquisto successivo e differito, nella convinzione quindi di poterlo eventualmente successivamente acquistare all’occorrenza in qualsiasi momento senza problemi
Però poi talvolta la cessazione della produzione di singoli articoli ed infine addirittura la cessazione in toto proprio della mitica Azienda ha reso difficile e complicato procurarsi quei modelli, magari neppure eccessivamente costosi, la cui acquisizione a suo tempo sarebbe stata semplicissima ed alla portata, quasi banale.
In questa categoria potrebbe rientrare per me, con la (più o meno acquisita) saggezza dettata dalla consapevolezza del tempo passato, un articolo che a suo tempo avevo sempre ritenuto di dover comprare, senza poi averlo in concreto mai fatto e che non ho più avuto la ventura di vedere sinora neppure in occasione di qualche borsa scambio.
Quello che a questo punto, divenuto con gli anni più moderato e realista, ritengo rappresenti il “Rivarossi che avevo sempre sognato” è il seguente, cioè, - cito a memoria dai mitici cataloghi Rivarossi dell’epoca d’oro -: “Coppia di terminali per banchina, una con magazzino, l’altra con gabinetti”.

Buon Rivarossi a tutti.

[minesweeper]

Saro' breve perche' sono ad una riunione, ma il topic e' troppo ghiotto....

decisamente la BIG BOY!

ho un bel po' di pezzi RR, presi da adulto, da bambino ho rimediato solo l'803 regalatami da un amico di famiglia che non sapeva cosa farsene... (poverino).

Chissa' che prima o poi non la trovo...

[Viridovix]

La BibBoy, la piattaforma girevole e la Hiawatha

[Tricx]

Ho ripescato questa antica discussione, in considerazione del suo "sapore" vagamente "natalizio", dato il periodo appunto in cui siamo e considerando che quei "sogni" avevano il più delle volte stretti rapporti con le Festività di fine anno, periodi nei quali maggiormente si intensificavano e talvolta... magari anche solo in parte... si concretizzavano....

Orbene, nel corso di mio precedente intervento nella discussione, ormai parecchio tempo fa, in particolare avevo scritto:

In questa categoria potrebbe rientrare per me, con la (più o meno acquisita) saggezza dettata dalla consapevolezza del tempo passato, un articolo che a suo tempo avevo sempre ritenuto di dover comprare, senza poi averlo in concreto mai fatto e che non ho più avuto la ventura di vedere sinora neppure in occasione di qualche borsa scambio.
Quello che a questo punto, divenuto con gli anni più moderato e realista, ritengo rappresenti il “Rivarossi che avevo sempre sognato” è il seguente, cioè, - cito a memoria dai mitici cataloghi Rivarossi dell’epoca d’oro -: “Coppia di terminali per banchina, una con magazzino, l’altra con gabinetti”.

In sostanza, alla fin fine, ce l'ho fatta e ... .... in occasione del recente mercatino-borsa scambio del 8 dicembre scorso ( seconda in ordine di tempo dopo la "riapertura"... ), sono riuscito ad acchiappare il mitico "pezzo"...!

Ecco qui, quindi l'agognata " Scatola di montaggio di una coppia di terminali per banchina, una con magazzino, l'altra con gabinetti ".

Un ancora "natalizio" saluto a tutti.
Riccardo.

[berto75]

Sono contento che sei riuscito a trovare questo bell'articolo che desideravi da tempo oggi sono abbastanza difficili e costosi a trovarsi questi accessori trenhobby specie nuovi ancora da montare ! per curiosità come ti regoli ? lo tieni così come è come pezzo da collezione o prevedi di montarli per abbinarli a una stazione RR (PERGINE ? S.NAZARIO ? DUBINO ? ) .
per aiutarmi a completare le mie stazioni RR gli scivoli col gabinetto (ma senza deposito degli attrezzi ) li avevo presi ( un paio di scatole )della lima/jouef tanto sempre quello era lo stampo del resto con il marchio lima INTORNO ai primi del 2000 li pagavo molto meno rispetto ai RR.
li ho poi acquistati anche originali della Rivarossi ma già montati.
Congratulazioni per la chicca SALUTI vespasiani saluti Berto75

[GianPiero]

Ottimo "acchiappo" Riccardo oltremodo soddisfacente quando si prende un pezzo a lungo agognato!! Quando andavo a giocare da mio cugino, nel lontano 1981, lui aveva caimano RR e carrozze TEE oltre ad una bella gr 625. Da allora qualche sfizio me lo son tolto eppure quei modelli ancora non li ho ma prima o poi...

[Max 851]

All'epoca (2011) non ero ancora iscritto al forum, ma vorrei dire anch'io la mia: il modello Rivarossi che avevo sempre sognato, e che ho poi avuto anche se con una certa difficoltà, è stato senz'altro il tram, o meglio il "Tramway"!
Da sempre interessato ai treni, veri e modello, ad un certo punto venni preso da una vera passione per i tram e così, visto che Rivarossi offriva un bellissimo modello, anzi un vero "sistema" con gli elementi stradali e la linea aerea, chiesi per il Natale del 1968 una confezione grande 6401. Mio padre era piuttosto restio perché secondo lui il plastico ferroviario poteva avere anche fini istruttivi con le varie applicazioni dell'elettricità ed elettromagnetismo (scambi e segnali), mentre il tram che girava semplicemente su un tracciato ovale era poco più di un gioco da bambini. Inoltre il prezzo, 10500 lire, all'epoca non era proprio così modesto. Alla fine riuscii a convincere i miei e il mitico Tramway venne acquistato da "Casa Mia", bellissimo negozio ancora esistente che purtroppo non tratta più modellismo ma che all'epoca era di proprietà di un ex compagno di scuola di mio padre, che ci praticava sempre uno sconto quando andavamo ad acquistare materiale Maerklin.
Inutile dire che non stavo più nella pelle e contavo i giorni che ancora mancavano a Natale come non avevo mai fatto prima e non avrei più fatto in seguito! Alla fine il pacco venne portato a casa dei nonni, dove avremmo trascorso il Natale, e così un giorno montai il tracciato "in anteprima" all'insaputa dei miei, anche se poi per correttezza non lo misi in funzione e riposi subito il tutto nella sua scatola.
Massimiliano

[Tricx]

Grazie, Berto e GianPiero, dei vostri positivi commenti... e reciprocamente auguri anche a Voi di buona caccia di modelli e pezzi a lungo sognati....

Sono felice poi di rispondere ad alcuni quesiti di Berto.

.....oggi sono abbastanza difficili e costosi a trovarsi questi accessori trenhobby specie nuovi ancora da montare ! per curiosità come ti regoli ? lo tieni così come è come pezzo da collezione o prevedi di montarli per abbinarli a una stazione RR (PERGINE ? S.NAZARIO ? DUBINO ? ) . ....

Allora, diciamo che "fortunatamente".... o meno... non ho l'imbarazzo di questa scelta, nel senso che uno dei due sacchetti di plastica contenuti nella scatola è lacerato e da quel che ho potuto constatare, una volta a casa ed eseguito un controllo più accurato, all'appello mi sembrano mancare tutti gli elementi di staccionata presenti nel kit, ciòè tre elementi per ogni terminale, con i relativi piantoni di sostegno. Non ho aperto l'altro sacchetto, cercando solo di identificare i pezzi al suo interno.

Quindi prevedo certamente di montarli ed impiegarli (quando sarà possibile) in abbinamento - logicamente - alla stazione "S.Nazario"..... che li sta aspettando da più anni... ....anzi, da sempre .... anch'essa....poverina !

Ad essere sincero, penso di montare le due piccole costruzioni con pochissima colla o con qualcosa di poco "tenace" per poi eventualmente rismontarli e magari replicarli.... se mai riuscirò a padroneggiare la giusta "tecnica".... ma questo al momento è un altro "sogno"...
Inoltre, non ho ancora avuto il tempo di vedere bene le istruzioni, ma non mi pare di avere visto lo schema di colori o cosa viene indicato....
Quindi, caro Berto, mi potresti indicare, proprio Tu, che colori presentavano quelli originali già montati dalla Casa ?
In alternativa, mi consigliate di dare lo stesso colore delle pareti di S.Nazario ? Oppure può essere logico un abbinamento alla stessa anche con colori diversi, trattandosi di costruzioni completamente distaccate e magari anche "lontane" dal fabbricato di stazione ?
Dai cataloghi mi sembra avessero un colore giallino.... o sbaglio ?

Per concludere, noto che nessuno mi ha chiesto (ancora) il "prezzo".... Io, in caso contrario, sarei stato molto più "sfacciato"... .... magari, facciamo un pò di "totoprezzo"... ?

Un saluto a tutti. Riccardo.

P.S.: .... con tutto questo discutere e parlare.... adesso mi è venuta voglia di andarmi a fare una bella "pisciatina" nei nuovi "cessi" della Stazione S.Nazario....