Cosa non fare con lo ZAMA



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Cosa non fare con lo ZAMA

Messaggioda vr80 » 27 giu 2011, 10:32

Un giorno mi sono accorto che la zavorra in zama della mia vecchia dockside si stava frantumando e stava per frantumare anche la cassa. Ho smontato la locomotiva, ho tolto la zavorra e cosa mi è venuto in mente di fare? Dato che la zama oltre ad essere spaccata era anche piena di ruggine ho deciso di mettere l'anti ruggine per tentare di risolvere la situazione. Invece di sanare la situazione ha innescato una reazione chimica (materia che non mi è mai piaciuta) che ha letteralmente sbriciolato tutto.
Dato che la zavorra è necessaria per il corretto funzionamento della locomotiva (se non c'è rimane impennata all'indietro a causa del peso del motore) ne ho costruita un'altra con pezzi di fortuna ed ho modificato l'impianto elettrico della lampadina che aveva la massa sulla zavorra.
vr80

 
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Re: Cosa non fare con lo ZAMA

Messaggioda Giorgio » 27 giu 2011, 10:50

Zama con la ruggine non ne ho mai vista.
Io di solito cerco di consolidarla cercando di fa prenerare Attak o comunque colle cianoacriliche tra le crepe.
Finora non ho avuto controindicazioni ... col tempo vedremo.
Giorgio

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Re: Cosa non fare con lo ZAMA

Messaggioda bayardina » 12 lug 2011, 12:10

lo zincpest e un processo praticamente irreversibile dovute ad impurita nella lega primordiale se c'era anche presenza di ruggine e probabile l'inclusione di polvere di ferro nella lega non vi e un vero rimedio, ma una volta sfogato dovrebbe fermarsi poiche le crepe si verificano dove si e depositata l'impurita al momento della colata avendo imetalli che lo provocano una temperatura di fusione molto piu alta ed un peso specifico che gli permette di galleggiare nella lega dei metalli che formano la zama quindi anche senza attack il metallo sarebbe rimasto com'era avendo finito la ricerca dell'uscita, questo e il poco che so saluti.
bayardina

 
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Re: Cosa non fare con lo ZAMA

Messaggioda marco-c » 12 lug 2011, 13:12

Caro Bayardina, caro Giorgio,

vorrei dirvene due sulla mia esperienza oramai 40ennale sull peste dello zamac.
La causa: Piccole aziende che usavano la stessa pressa per metalli pesanti delle zavorre, tipo piombo o stagno, e la lega di zama (Zamac era il marchio di una azienda produttrice della lega, come dire nastro adesivo o Scotch).
Per un fenomeno elettrochimico e quindi non fisico o termico, si assiste alla degenerazione dei legami molecolari nelle zone dove le impuìrità di metallo pesante della fusione (anche pochi atomi) vanno in contatto con lo zinco. In questa zona il differenziale elettrico aumenta fino a rompere il legame, da questa rottura le molecole del metallo pesante migrano come attratte verso altre vene di zinco in un processo a catena esponenziale. Il pezzo quindi lentamente gonfia, come fa il lievito nel pane, finchè queste aperture comunicano con l'esterno, e qui succede l'ultimo atto, entra umidità (acqua) e ossigeno.
Lo zinco è un metallo anfotero che reagisce immediatamente con acqua ed ossigeno e forma ossido di zinco la cui struttura è porosa e quindi occupa tanto spazio, allargando la fessura... il resto lo lascio immaginare a voi, è tutto un susseguirsi di crepe ossidazioni, dissociazioni molecolari ossidazioni, rigonfiamenti e così via, fino allo sbriciolamento.
Ho detto esperienza 40ennale perchè già alla fine degli anni 60 mi sono imbattuto con il problema dello peste dello zama, e devo dire che il rimedio trovato allora regge bene fino ad oggi, i pezzi sono ancora ssieme ed il processo degenerativo sembra bloccato da 40 e più anni, quindi lo consiglio.
Non userei la cianoacrilica perchè col tempo non dura, primo perchè i cianoacrilati hanno struttura cristallina e fragile, secondo perche catalizzano grazie alle molecole d'acqua dell'atmosfera e potrebbero inglobare dell'acqua nella loro struttura e quindi vedi sopra...palla al centro si ricomincia dopo un pò.
Occorre un collante o una resina molto fluida per entare nelle crepe, ed a primo avviso cosa appare meglio del cianoacrilico ? ERRORE, allora quale resina?
La risposta giusta è: La colla epossidica bicomponente applicata sul pezzo caldo a 60-70 gradi, diventa liquidissima e penetrante ed inoltre una volta indurita rimane elastica e non cristallina, quindi destinata a durare nel tempo perchè si adatta ai movimenti delle crepe che inevitabilemte continuano in maniera infinitesimale. Con la cianoacrilica si ottiene un risultato immediato, ma il movimento dello zamac potrebbe continuare ed allora i cristalli ciano si spezzano ed addio sigillamento alla penetrazione di aria e umidità.
Il processo da me usato già da oltre 40 anni e che non mi ha mai tradito è:
1- pezzo di zama malato liberato di tutte viti, accessori, con cura.
2- Sverniciatura a bagno una notte in trielina (oggi si trova difficilmente perchè è inquinante ma occorre la trielina anche detta tetracloruro di etilene).
3- Spazzolatura dolcemente con frustino di ottone.
4- Lavaggio ancora in trielina pura per un giorno in ammollo pechè penetri in tutte le fessure, la trielina annulla alcuni legami elettrochimici per un pò.
5- peparare la colla UHU PLUS non la rapida, quella a lenta essiccazione UHU PLUS mescolando bene i due componenti in pari identiche
6- Scaldare il pezzo di zama malato in forno a 70°C per 10 minuti così anche la trielina evapora e lasciare acceso il forno.
7- Spennellare velocemente il pezzo caldo con la colla epossidica curando che entri bene in tutte le fessurine, non un millimetro deve rimanere scoperto, anche i fori delle filettature e le sedi degli assi, tutto, tutto, coperto.
8- porre il pezzo su un fazzoletto di carta da forno e riporre in forno per 2 ore attendendo l'indurimento, ricordate che le colle epossidiche bicomponenti diventano più dure se sono catalizzate ad alta temperatura (massimo 150°C) Ma con lo zama malato non si pò andare oltre 70° se no si rischai di spezzarlo per dilatazione termica
9- Attendere che il pezzo sia freddo e indurita la resina, togliere le sgocciolature di resina ed eventualemente ripetere nelle zone mancanti sgogcciolate via.
10- se al termine manca qualche particolare, come uno scaccia sassi di un carrello della RR740 lo si può ricostruire con calma depositando con uno stecchino un impasto di colla cianoacrilica e talco da dopobagno (è uno stucco fantastico per tutto, ci ricostruisco tutto). SE è un pezzetto strutturale che deve fare sforzo, come un portagancio, animarlo con del filo di acciaio ancorato ad un foro da 1mm nello zama e ricoprire poi con l'impasto.
11- lavorare di pazienza con le limettae di forma adatta per dare la forma voluta al particolare, ripetere più volte se il particolare è grande.
12- lisciare lo zamac dalle gocciolature di epossidicea, sgrossare con lima a dimensioni corrette per togliere i rigonfiamenti e le allungature della peste e se necessario rifare le sedi degli assi, fori, filettature e limare, se occorroe ritoccare come sopra.
13- verniciare, ed attendere un giorno non usare vernici ad acqua, per carità ! Non usare vernici al piombo (state attenti molti non lo dichiarano anche se è fuori legge da 6 anni)
14 - stabilizzare il tutto in forno a 7O° per dieci minuti, quindi spengere il forno col pezzo dentro finchè non cala a temperatura ambiente.
15- rimontare il tutto senza forzature, altrimenti aggiustare.
15- dimenticare il problema per i prossimi 40 anni almeno.

Garantito funziona.

Girorgio, se vuoi posta anche sul sito di Rivarossi Memory.

(h)

ciao
Marco C
marco-c

 

Re: Cosa non fare con lo ZAMA

Messaggioda bayardina » 12 lug 2011, 17:53

esperienza 40ennale? ma potresti tenere una cattedra in ateneo,stupenda spiegazione e meravigliosi consigli, grazie Marco saluti Carlo.
bayardina

 
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Re: Cosa non fare con lo ZAMA

Messaggioda Giorgio » 12 lug 2011, 18:16

marco-c ha scritto:se vuoi posta anche sul sito di Rivarossi Memory

Che dotta dissertazione! Considera che per me ferro e metallo sono sinonimi :oops:
La mettreò sicuramente anche sul Sito nel reparto "Tencina e manutenzione"
... non per allargarmi [lupe.gif] ma non dovevi preparare un qualcosa sui trasformatori RR ....?
Giorgio

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Re: Cosa non fare con lo ZAMA

Messaggioda Fulvio Felicioli » 14 lug 2011, 10:29

Assolutamente illuminante. Farò senz'altro una prova su qualche telaio sacrificabile prima di cuocere qualche bella locomotiva.
Grazie Marco!
Ad majora!
Il mio album fotografico
http://www.flickr.com/photos/spillone/
Fulvio Felicioli

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Re: Cosa non fare con lo ZAMA

Messaggioda Giorgio » 14 lug 2011, 11:50

Giorgio ha scritto:Marco Claudio, ma non dovevi preparare un qualcosa sui trasformatori RR ....?
Autocitazione non per tirarti per la giacchetta ;-) , ma casomai ti segnalo HoRR n. 47 con un articolo proprio sui trasformatori RR http://www.rivarossi-memory.it/H0_Rivis ... /H0-47.pdf
Giorgio

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