L SP - Evoluzione della specie.



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L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda roaringanna » 8 giu 2011, 6:38

1952 -
La prima edizione si distingue per motore lamellare (592/736), mancorrenti prolungati fin sul tetto della cabina, telaio del tender in lamierino di ottone e trave centrale in fusione con estensioni trasversali su cui sono imperniati i carrelli in zama, con lunghe viti che si impegnano in inserti metallici annegati nella plastica della carboniera e dei portelli dell' acqua, mantenendo la cassa del tender solidale al telaio. Il carbone e' riprodotto con granuli (credo di brecciolino finemente frantumato) verniciati di nero dopo l' applicazione.
L' immagine (peraltro pesantemente ritoccata) sul CG e' priva delle scritte "3000" e "Southern Pacific Lines" sui lati, ma personalmente non ho mai visto loco senza numero, mentre qualche tender senza scritta talvolta compare.
1954/55 -
Probabilmente su richiesta dei Polk (per riprodurre tutti e 4 i prototipi a suo tempo in dotazione alla Sou.Pac), vengono prodotti alcuni modelli anche con i numeri 3001, 3002 e 3003 sia bianchi (tampografie) che oro (decals), e tender con scritte in oro (decals). Curiosamente, non sempre accoppiati a loco con scritte dello stesso colore. Possono essere ragionevolmente collocati in questo periodo perche' nel CG 1955 compare l' immagine (evidentemente ricavata da una foto) del convoglio I SP MA/R in cui la loco porta il numero 3002 (mentre qualche pagina oltre troviamo la loco singola con il solito 3000).
1956 (circa) -
Eliminazione dei mancorrenti sul tetto della cabina (tutti i modelli 3001-3002-3003 hanno i mancorrenti, per cui la loro eliminazione deve essere leggermente successiva).
1958 (fine) -
Motore 1677, telaio del tender pressofuso con carrelli in plastica (lo stesso creato nel 1957 per 280 e 080, con tanto di predisposizione per alloggiare motore e riduttore in questo caso inutilizzata). La cassa del tender e' ora agganciata al telaio tramite una fessura posteriormente ed il perno di traino anteriormente. Stampo della carboniera modificato per riprodurre modellisticamente il carbone - meno gradevole dei precedenti granuli riportati.

In questa edizione la L SP resta fino al 1961, per poi uscire di produzione (dopo un malinconico passaggio nel Catalogo Collezionisti). Quest' ultima versione (1958-61) e' di gran lunga la puo' diffusa, dal che si deduce che tenesse ancora piuttosto bene il mercato, per cui ritengo che fosse semplicemente diventata troppo costosa da produrre ed impossibile da semplificare ulteriormente, in un periodo in cui era assolutamente necessario abbattere i costi (specialmente sul mercato USA).

Nella mia personalissima graduatoria, ritengo che la L SP sia in assoluto il miglior modello che RR abbia prodotto, sia come progetto (che presentava difficolta' enormi) che come esecuzione. Nel Giugno 1958, dopo aver superato a vele spiegate l' esame di 5a Elementare e quello di ammissione alle Medie, chiesi ai miei parenti di coalizzarsi per regalarmene una, che ancora conservo amorevolmente (in buona e abbondante compagnia di tutto il campionario L SP escluso solo la Serie Blu). Con il senno di poi, ritengo di essermi beccato un fondo di magazzino (non di negozio perche' fu ordinata in Fabbrica ed attesa per alcune spasmodiche settimane), in quanto ha ancora incredibilmente il vecchio motore lamellare 736 ed il tender con fondo in ottone e carrelli in zama - il tutto nella scatola a righe.
Questa esperienza diretta mi ha permesso di collocare nel tardo 1958 l' adozione di particolari gia' da tempo generalizzati nel resto della produzione RR, come motore 1677 (1955/56) e telaio tender in zama (1957).
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Re: L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda Massimo » 8 giu 2011, 8:59

Grazie roariganna per "Il carbone e' riprodotto con granuli (credo di brecciolino finemente frantumato) verniciati di nero dopo l' applicazione"; la mia, infatti presenta il "carbone" grossolanamente realizzato e di bassa profondità. Nel mio modello un grano si era sbrecciato, lasciando intravvedere del materiale bianco. Avevo ipotizzato un intervento amatoriale di un'appassionato, ma tu mi confermi, invece, essere docRR.
Sfido che doveva essere particolarmente costosa la sua produzione.
Però riconcordo con te sulla bellezza del modello. Stampi del genere, sia in plastica che pressofusione, sono ancora oggi, ammirevoli.
Per non parlare delle ruote motrici, dai raggi finissimi!

se sei d'accordo, pregherei Giorgio di inserire questo nuovo thread nel più lungo thread già esistente "Restauro L SP/R"
Massimo

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Re: L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda roaringanna » 8 giu 2011, 14:31

Niente in contrario, ovviamente.
Ho aperto un nuovo argomento solo per cercare maggiore visibilita', nella speranza di ottenere altri contributi a compendio della mia traccia che e' evidentemente approssimativa in alcune datazioni e probabilmente incompleta (per non parlare della Serie Blu, completamente ignorata).
Mi ripromettevo anche di corredarla con immagini delle varie versioni citate, appena avro' trovato qualcuno che mi aiuti a produrle.
Con un po' di fortuna e di collaborazione si potrebbe arrivare ad una ricostruzione davvero rigorosa ed esauriente che il modello certamente merita.
E' un auspicio e una speranza - che per la FM e la 280 ha funzionato egregiamente.

Dodi
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Re: L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda Andrea F Ferrari » 8 giu 2011, 14:46

Ciao roaringanna, complimenti per il lavoro eseguito (credimi io so quanto sia duro e complicato, ma è proprio questo il divertimento, specie poi se il modello ti è così a cuore.....)

ciao
Andrea
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Re: L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda Nukem001 » 8 giu 2011, 15:32

Hi Andrea and Dodi,

I agree the LSP/R is pleasing to the eye. It just looks a beautiful model and I am so privileged to own one. It appears that it is quite an early version with handrails on the cab and enumerated 3003. The motor is the original with brass brush retention screws and I think with ball bearings.
When I received the model from the US it was in a dispicable state and the motor was siezed but a little oil in the right place and slowly manually working the motion until becoming free worked wonders.

Anyway here are some photos for the collection of Locomotive and Tender.

Regards Howard
Allegati
Tender 3.JPG
Tender 2.JPG
Tender 1.JPG
Rivarossi Atlantic 4-4-0 LSP-R.JPG
Rivarossi Atlantic LSP-R.JPG
Ultima modifica di Nukem001 il 8 giu 2011, 18:50, modificato 1 volta in totale.
Nukem001

 
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Re: L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda Andrea F Ferrari » 8 giu 2011, 15:56

Hi Howard, I had said your loco was vwry good yet and I repliy now!!
Best Regards
Andrea
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Re: L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda Fulvio Felicioli » 8 giu 2011, 16:31

Complimentissimi a Dodi per l'approfondimento, davvero bel lavoro (13)
Lascerei comunque questo thread separato dall'altro per consentire a tutti di integrarlo e leggerlo con più facilità. Secondo me questa discussione sarà un altro "must" del Forum. Spero di poter dare anche qui il mio piccolissimo contributo.

Ciao!
Fulvio
Ad majora!
Il mio album fotografico
http://www.flickr.com/photos/spillone/
Fulvio Felicioli

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Re: L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda Giorgio » 8 giu 2011, 16:39

Nota Inserita anche nel Sito: http://www.rivarossi-memory.it/Riva_Loc ... lantic.htm
Dodi, se mi dici il tuo nome e cognome ti cito correttamente.
Ciao
Giorgio
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Re: L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda roaringanna » 9 giu 2011, 5:31

Grazie a Giorgio per la citazione nel Sito, cosa da cui mi sento altamente onorato.
Forse pero' era meglio attendere qualche contributo a compendio, magari da altri vecchiacci come me che hanno vissuto quei tempi in prima persona, perche' la mia traccia e' sicuramente incompleta e alcune datazioni approssimate e ottenute per interpolazione. Tanto per cominciare e' gia' arrivato quello di Howard che ci propone la sua rarissima L SP (che avevo gia' schedato in precedenza) con 3003 in oro e S.P. Lines in bianco.
Comunque il nome completo e' Dodi Faggioli (veramente sarebbe Giandomenico, ma come tale non mi conoscono neppure i miei parenti).

D' accordissimo con Massimo. "Per non parlare delle ruote motrici, dai raggi finissimi" ma quello che e' veramente strabiliante e' il cowcatcher!

Vorrei anche motivare la mia ardita affermazione "ritengo che la L SP sia in assoluto il miglior modello che RR abbia prodotto, sia come progetto (che presentava difficolta' enormi) che come esecuzione".
Che la L SP sia un vero capolavoro e' innegabile. Qui la tecnica e' davvero da orologiaio piu' che da modellista - in tutto il modello non si trova una sola vite autofilettante, non c' e' un foro in cui non sia stato passato un maschio (che differenza rispetto a qualche anno dopo...)
In passato, chiedendosi perche' mai RR avesse scelto di riprodurre un prototipo cosi' poco diffuso, si e' ipotizzato che si fosse preferito il rodiggio Atlantic perche' due soli assi motori comportavano minori difficolta' a realizzare il biellismo, cosa in cui RR a quei tempi non aveva grande esperienza. Non penso che sia cosi': in fondo la cosa veramente (e comunque) complicata e' la distribuzione, dopodiche' aggiungere o no un asse accoppiato in piu' e' senz' altro un problema minore.
Ormai nessuno potra' piu' dirci come siano andate realmente le cose, ma mi sembra piu' probabile che l' Atlantic sia stato scelto perche' era poco riprodotto, in contrapposizione al Pacific, gia' allora parecchio inflazionato. Sta di fatto che la progettazione di un modello Atlantic (non volendo alterare misure e proporzioni del prototipo) comporta problemi veramente bestiali. Contrariamente alla loco vera, nel modello gli assi portanti hanno funzione puramente estetica, per cui il modello stesso deve reggersi unicamente sugli assi motore. Questi nella L SP sono molto avanzati, lasciando un enorme sbalzo posteriore che ne rende critico l' equilibrio; situazione ulteriormente aggravata dal fatto che il componente piu' pesante (motore) non puo' essere alloggiato altrimenti che nella cabina.
Percio' l' avanzamento del baricentro e' stato perseguito in tutti i modi possibili. Una enorme zavorra sulla parte anteriore del telaio, altra nella camera fumo, fusioni in zama per cilindri, pancone e cowcatcher rendono la L SP sorprendentemente pesante per le sue dimensioni abbastanza contenute ma soprattutto le garantiscono un buon equilibrio, aiutato anche da un ancoraggio il piu' basso possibile della barra di traino.
La felice ripartizione di pesi e la grande precisione di biellismo e scartamento risultano in una qualita' di marcia davvero suberba, sia avanti che indietro, senza nemmeno l' ombra di impuntamenti (cosa che ahime' non si puo' dire di modelli successivi). Nonostante il passo rigido piuttosto corto la L SP viaggia dritta come una spada (il 626 - con tutto il rispetto - va storto come i cani!) e si iscrive morbidamente nelle curve, senza scuotere troppo la testa (in compenso la cabina sventola alquanto, ma con tutto quello sbalzo non potrebbe fare diversamente).
Tutto questo, oltre all' intrinseca eleganza ed alla straordinaria finezza dei particolari, rende la L SP un vero capolavoro.
roaringanna

 
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Re: L SP - Evoluzione della specie.

Messaggioda Talgo49 » 9 giu 2011, 9:45

Forse alla scelta di riprodurre una Atlantic ha contribuito la precedente esperienza con la L 442, in effetti il telaio e, soprattutto, la trasmissione del moto sono molto simili, il carrello posteriore poi è lo stesso. A proposito del biellismo, un particolare che ho sempre apprezzato è il fatto che il biellino verticale di accoppiamenmto tra stantuffo e valvola è correttamente dritto e passa all'esterno della slitta inferiore dello stantuffo, a differenza di molti modelli successivi in cui, per motivi che non ho mai capito, è piegato a "S" e si intrufola all'interno della slitta.
Peccato per il tender... :-(

Gianni
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