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Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 24 mag 2022, 0:54
da Tram Verde
Buongiorno io_gioco_ancora,

no, non mi risulta che sia così:
la vettura 35 è si distintiva della scala 0, ma della serie più piccola.
In effetti, come si può desumere dal catalogo della Carette, sono state prodotte varie serie, sia in scala 0 che in scala1.
Però in una serie, pur avendo dimensioni analoghe a quelle della scala 1, lo scartamento alle ruote è stato mantenuto in scala 0, la numerazione era 48 e le vetture erano dotate di trolley.
I trolley dei miei esemplari sono assolutamente originali e simili a quelli rappresentati in figura.

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Inserisco queste 2 foto in cui sono evidenziate le caratteristiche delle varie serie:

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Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 24 mag 2022, 5:54
da io_gioco_ancora
Buongiorno,

purtroppo così si crea confusione e per evitarla bisogna intendersi bene su quello di cui si discute.

Io sto facendo riferimento ai 2 tram che appaiono in prospettiva sull'espositore nella prima foto della discussione dove leggo trattasi di rotabili in scala/scartamento 0, mentre qui sopra vedo 2 tram gialli di cui uno senza trolley.

Ora chiedo: quanto sono lunghi?
Sono uguali, in lunghezza tra loro?
Può pubblicare 2 foto chiare, e solo 2, nelle quali sia chiaro l'abbinamento del meccanismo interno alla vista dalla parte inferiore naturalmente riferiti ai 2 primi oggetti (uno a base rossa ed uno a base gialla)?


Se può e se vuole mi fornisca queste informazione e vedremo di chiarire. fermo restando che pur avendone maneggiati di simili non ho mai approfondito le questioni tecniche e vorrei farlo ora soprattutto per mia conoscenza.

Grazie, a presto.

Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 24 mag 2022, 7:35
da Max 851
Belle le "romane". Quella a sinistra è una Elfer (o ex Elfer) simile alla mia, anche se non riesco a vedere se è bidirezionale o monodirezionale (vennero prodotte entrambe le versioni). Quanto alle tabelle - "veletta" è un termine tipicamente milanese che nessun tranviere romano avrebbe mai usato - erano allegate alla confezione e dovevano essere montate dall'acquirente fissandole con un po' di colla per metalli. La vettura a destra non so se sia Bettiart, comunque è una "6 finestrini" della serie "a truck", più moderna della precedente sempre a 6 finestrini ma ad assi radiali; la cassa di tutti i tram romani a due assi era molto simile, ma le vetture più vecchie a 6 o 7 finestrini avevano anche il lucernario, che mancava sulle più moderne a 8 finestrini che erano anche il gruppo più numeroso (280 esemplari). Di queste ne esiste ancora una: la vettura 907, restaurata anni fa e di proprietà del Gruppo Romano Amici della Ferrovia, usata a volte per servizi speciali sulla rete ATAC.
Quanto ai tram di latta, l'impianto elettrico è sicuramente da rivedere, pasticciato o meno che sia mi pare che i fili siano più o meno tutti staccati. A mio avviso la prima cosa da fare (senza alcun rischio) sarebbe quella di cercare di ricostruirne lo schema, per poi procedere eventualmente al restauro.
Massimiliano

Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 24 mag 2022, 14:20
da Tram Verde
Gentile io_gioco_ancora,

Mi fa piacere scambiare opinioni con una persona competente, che evidentemente condivide con me alcuni interessi.
Mi scuso se ho ingenerato confusione, ma quella precedente voleva solo essere una foto comparativa per evidenziare le caratteristiche delle varie serie.
ho fatto qualche foto per cercare di chiarire meglio la situazione:

Questi qui sotto sono i 2 tram illustrati nella prima foto.
Come scritto, sono entrambi in scartamento 0, sono lunghi 20 cm (ganci esclusi), hanno il trolley e riportano il numero 48.
A parte il colore (giallo e arancione) sono praticamente identici, ma uno è stato acquistato in un negozio specializzato di Stoccolma, l'altro viene dalla Germania.

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Quest'altro è in scala 1, è lungo 20 cm (ganci esclusi), non ha il trolley ma ha le lunghe tabelle di percorrenza e riporta il numero 48.

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Il terzo, verde, è sempre in scala 0, è lungo 16 cm (ganci esclusi), essendo un rimorchio non ha il trolley e riporta il numero 35.

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Per completezza, questa è la motrice della stessa serie (16 cm), dotata di trolley:

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Un cordiale saluto

Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 24 mag 2022, 14:50
da Tram Verde
Gentile Massimiliano,

grazie per le utilissime informazioni sulle "Romane".
Da qualche parte dovrei avere ancora la scatola originale, per cui andrò a vedere se sono ancora presenti "i cartelli laterali con il percorso".
In effetti a Milano viene usata la parola "veletta" per il cartello frontale che indica il capolinea; non sono sicuro che valga anche per quello laterale e forse l'ho usata a sproposito.
Ho visto spesso foto del restauro della 907 e lo trovo un tram affascinante.
Grazie per i consigli sul restauro dei tram Carette. Proverò a studiarci su ma, nel caso, forse è meglio avvalersi della collaborazione di qualcuno più competente di me.

Un cordiale saluto

Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 24 mag 2022, 17:42
da io_gioco_ancora
Salve di nuovo,

ci mostra 4 tram Carette ed ora la situazione è più chiara e posso aggiungere con maggior certezza le mie considerazioni utilizzando, come quasi sempre purtroppo faccio, una elencazione per punti che può risultare saccente ed antipatica:

- dei 4 tram mostrati soltanto il piccolo non motorizzato nasce in origine per lo scart. 0 e così arriva a lei.

- quello in 1 senza trolley è, per quel che si vede, originale e spero che la corona che assicura la trasmissione sia celata nella foto dalla ruota.

- i primi 2 (quelli di inizio discussione) sono completamente "ricostruiti" partendo da due unità folli in scartamento 1.

- evidenti sono le scritte "48" sulle quali è inutile fare discussioni, come pure la lunghezza dei modelli.

- altrettanto evidenti sono i tetti che dovrebbero, in caso di unità motrici, riportare le tabelle laterali o almeno le loro tracce dato che erano saldate essendo i tetti verniciati e non litografati.
Sono dimensionalmente identici a quello delle motrici ma sono stati forati all'uopo.

- sono stati sostituiti i gruppi motore con 2 in scart. 0 di provenienza Bing o simili per poterli utilizzare con altre marche funzionanti a 3 rotaie e ad un voltaggio probabilmente superiore.

- nelle immagini dell'interno in una vettura si nota la fila dei sedili atti ad ospitare personaggi (presenti soltanto sui rimorchi) e nell'altra evidenti segni di taglio a cesoia per fare spazio al nuovo motore.

- naturalmente tutto l'impianto elettrico è il risultato della disperata ricerca di attacchi luce, sistemazione trolley, possibilità di inversione e naturalmente captazione dalle rotaie.

Ricordi che gli esemplari alimentati a batteria viaggiavano su binari a 2 rotaie e che gli statori dei motori erano di ferro pieno e non lamellari.

Una foto di due esemplari dei quali uno in ottime condizioni e l'altro reso folle per l'occasione con vicino il suo motore tolto

[attachment=0]carette.jpg

Ora può in tutta serenità recarsi a Stoccolma e bastonare lo "spacciatore" perchè un conto è vendere droga ed un'altro à venderla tagliata male..

SE necessario posso inserire altririferimenti, buona serata,

Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 24 mag 2022, 19:04
da Tram Verde
Devo dire che se lo "spacciatore" ha operato una falsificazione così complessa è stato bravo.
Ho visto la sua foto, che presumo si riferisca a questo lotto, in scala 1:
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Ho comunque ancora qualche perplessità: i rimorchi non mi sembra abbiano uno dei due fanali di vetro, o meglio la corrispondente lampadina interna, presente sui miei esemplari.
Se l'opera di "spaccio" è stata fatta, credo comunque che ciò sia avvenuto in tempi remoti, dato lo stato a dir poco "datato" del materiale elettrico, cavi compresi.
Credo che per un certo periodo Carette e Bing abbiano collaborato, come dimostrerebbero alcune stazioni pressoché identiche.
Non vorrei che in un certo momento ci sia stato una sorta di scambio di materiale, ma forse è solo una mia pia illusione.
Comunque la ringrazio molto per le osservazioni, anche se l'idea del "pacco" non mi rende particolarmente felice.

Buona serata

Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 24 mag 2022, 21:08
da io_gioco_ancora
La foto viene da qui:

https://www.liveauctioneers.com/search/ ... us=archive

dove ne troverà molte altre, magari cambiando qualcosa nelle chiavi di ricerca.

Sull'epoca della modifica non mi pronuncio in quanto di quei materiali se ne trovano ancora a bizzeffe specialmente per le piccolissime nostre necessità.
Pensando in positivo (ma conosco i miei polli...) immagino che quando "quella casa" fu fornita di elettricità cercarono di affrancarsi dalla schiavitù delle batterie e magari avevano acquistato un treno più moderno a 20 volt, ma molte saldature sono assai recenti (comunque anche il filo piombato non è oggi una rarità ed uno spacciatore "serio" lo avrebbe eventualmente recuperato da vecchi apparati).
Su questi temi possono essere fatte soltanto ipotesi!!!

Per le lampadine io non sono nemmeno sicuro che esistessero; il catalogo 1911 che lei possiede (the Great Toys of George Carette) non le menziona ma illustra la produzione del 1911 mentre il suo tram è andato avanti fino a fine produzione; controllerò nella mia piccola biblioteca se trovo qualcos'altro.
All'epoca, per tutte le marche, una sola lampadina funzionale era un must che poteva decuplicare le vendite di un modello ed il con/senza illuminazione rappresentava una differenza di prezzo non trascurabile.

In tema di elettricità vedo che i trolley dei suoi modelli utilizzano come isolante dal tetto delle rondelle in fibra nera o forse in bachelite mentre gli originali rossastri sono in guttaperca che comunque si trova anch'essa oggi con una certa facilità escludendo quella per gli usi dentistici che è un'altra cosa.

Sicuramente una interazione tra Bing e Carette è esistita fin dall'inizio ma ancora non ne è chiara la forma: produzione in conto, utilizzo di brevetti etc. Per cui non mi pronuncio.

Buona notte

Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 26 mag 2022, 18:45
da io_gioco_ancora
Salve Tram Verde,

ho cercato, come avevo anticipato, altre notizie sui suoi tram Carette e sono rimasto sorpreso e confuso.

Soltanto sul suo libro/catalogo ho trovato qualcosa di significativo perché altre fonti come cataloghi di vecchie aste riportano solo ulteriori immagini esterne senza nulla aggiungere, il risultato è questo:


P1010002.JPG
P1010003.JPG

P1010004.JPG
P1010005.JPG

P1010006.JPG
P1010007.JPG

P1010008.JPG


Inoltre nelle prime pagine sono illustrate le varie combinazioni a molla.

Lascio volentieri a lei la comprensione completa della situazione ... a me dopo 10 minuti è venuto il mal di testa!

Mi sembra comunque che tutte le mie precedenti indicazioni trovino conferma ad eccezione delle luci che effettivamente esistevano, ma soltanto in scart. 1 il che spiega perché i suoi mezzi ne conservino tracce.

Interessanti anche i vari sistemi di inversione adottati e adattati per i vari tipi di alimentazione: bassa / alta tensione, con / senza trolley etc.

Buon divertimento, purtoppo amaro...

Re: Tram di latta

MessaggioInviato: 28 mag 2022, 16:00
da Tram Verde
Grazie io_gioco_ancora per l'ulteriore analisi.
Sono un po' deluso, ma non più di tanto, perché, tutto sommato, a me piacciono gli oggetti come tali, per l'allegria che mi infondono, e non tanto per il valore speculativo.
Certo, sapere che un oggetto è originale e che conserva un un maggiore valore commerciale mi rende molto più soddisfatto, ma, dal momento che non ho mai venduto niente e che mi considero un dilettante in materia, non mi faccio il sangue troppo amaro.
Continuo la mia carrellata, inserendo qualche altra foto, sperando, questa volta, di essere stato un po' più fortunato.
Approfitto della presenza di persone molto competenti per avvalorare o meno le mie deduzioni riguardo ad un altro tram di latta tedesco che, per me, ha rappresentato un piccolo mistero.
Acquisito in tempi diversi (prima il rimorchio e, dopo alcuni anni, la motrice), mi ha incuriosito il logo, rappresentato da un omino col cappello, in cui sono presenti le scritte Ri - Co - N.
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Non sono riuscito a trovare questo logo, ma ne ho trovato uno uguale, in cui sono però presenti le lettere H - E - N, che presumibilmente indicano Hans Eberl - Nurenberg, produttore operativo dal 1900 al 1920.
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Facendo ulteriori ricerche ho trovato un altro fabbricante di Norimberga, William Rissmann Co., la cui sigla è RI-CO Nuremberg, Germany, fondata nel 1907 (da non confondersi con la RICO, spagnola, operante ad Alicante dal 1930 al 1950).
Probabilmente la RI-CO, avendo quasi lo stesso logo, è nata da una sorta di società tra Eberl e Rissmann.
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