Dario Romani ha scritto:E già, non è Titan, non è Siemens, ma BUHLER ! O meglio Buehler.
Azienda molto variegata e tecnologicamente avanzata, che nel campo modellistico forniva anche il motore alla Rivarossi per la loco gr.200 FNM e per altri modelli...Concordo con Oliviero che con i mitici RT2 e RT3 uno sentiva di avere un controllo più fine che non con questo alimentatore.
Una mia idea fissa è l'applicazione esterna per RT2/3 che simuli la transizione dei motori da serie a parallelo (da semionda con un diodo a doppia semionda con ponte a 4 diodi) come fa l'alimentatore Buehler in versione "elettronica".
Oliviero Lidonnici ha scritto:Nella realtà una variazione da serie a parallelo, ritengo modifichi il rapporto velocità/potenza di traino ma in quel caso sono i motori (quindi i carichi) ad essere collegati in serio o in parallelo, mentre nel circuito che abbiamo pensato c'è solo una modifica alle fasi dell'alimentazione di un singolo motore . Nella pratica del modellismo, dobbiamo chiedere a Dario se la modifica conduca a risultati simili; personalmente ignoro come funziona l'alimentatore Buehler.
Ciao Dario! se ci sei rispondici...
Allora la mia idea di simulazione da serie a parallelo non può condurre a risultati simili alla realtà... però...
L'alimentazione a semionda di otto volt di picco dà al motore più coppia di una onda completa (=doppia semionda) di quattro volt di picco, a parità di corrente e di potenza che insiste sulla stessa resistenza elettrica del motore.
E la manovra dovrebbe aver luogo con queste modalità:
1. imposto l'alimentatore con uscita a semionda spostando la manopola da zero a fondo scala, dall'avvolgimento iniziale a quello finale del trasformatore.
2. qual è la transizione adesso? Se passo da semionda a onda completa, il modello avrebbe un "jerk", cioè fa il "salto del capretto" come nel caso di survoltaggio a 24 volt per l'inversione nei modelli a CA.
Quindi ci deve essere un deviatore che mi mantiene alimentato sul fondo scala, mentre torno indietro con la manopola dell'alimentatore a metà scala; il deviatore idealmente dovrebbe essere un pulsante che stacca l'uscita dalla manopola e attacca sul finale avvolgimento del trasformatore.
3. adesso che la situazione è quasi bilanciata, commuto sulla onda completa per accelerare di nuovo da metà scala fino a fondo scala.
Tutto questo è macchinoso ed assurdo, lo so, quando è tutto così liscio già dall'epoca dei transistori, ma introduce questo altro elemento di gioco che a me intriga...