Modifiche Alimentatori Analogici



Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 24 giu 2014, 21:41

RIFERIMENTO:
viewtopic.php?f=53&t=4365&p=30372#p30372
daromany ha scritto:E già, non è Titan, non è Siemens, ma BUHLER ! O meglio Buehler.
Azienda molto variegata e tecnologicamente avanzata, che nel campo modellistico forniva anche il motore alla Rivarossi per la loco gr.200 FNM e per altri modelli.
Inoltre era il fornitore di motori per LGB.
Concordo con Oliviero che con i mitici RT2 e RT3 uno sentiva di avere un controllo più fine che non con questo alimentatore.
Una mia idea fissa è l'applicazione esterna* per RT2/3 che simuli la transizione dei motori da serie a parallelo (da semionda con un diodo a doppia semionda con ponte a 4 diodi) come fa l'alimentatore Buehler in versione "elettronica".


Un circuito (molto semplice da realizzare) da inserire in un vecchio RT2 o RT3 Rivarossi potrebbe essere fatto come nello schema seguente.....
Circuito Daromany.jpg
Il circuito pensato da Dario potrebbe essere come lo schema in figura


Nello schema seguente sono evidenziate le parti modificate:
Circuito DaromanyBIS.jpg
Nel riquadro rosa il circuito aggiuntivo- i collegamenti blu vanno tagliati.


Ma con quale risultato? :lol:
:mrgreen: Saluti da OLI
PS. *nota: la modifica non può essere "esterna" occorre entrare nell'alimentatore, collegandosi al secondario del trasformatore, prima che la corrente sia raddrizzata dal diodo e commutata dall'invertitore di polarità. Predisporre un circuito esterno sarebbe enormemente più complicato.
Saluti da Oliviero
Oliviero Lidonnici

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Re: Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda Dario Romani » 25 giu 2014, 15:34

Oli o Lidonnik,
sei UN grande applause1
Hai compreso benissimo quello che intendevo.
Certo la modifica richiede comunque l'apertura dell' involucro, ed il montaggio del nuovo deviatore per semi-onda o piena onda.
Io pensavo all'applicazione esterna se per caso l'astina dell' invertitore fosse rotta.
Una cosa che mi stupisce è la presenza del quinto diodo, che non ho mai notato nei miei RT2/3.
(I)
Fra l'altro intenderei anche evidenziare la possibilità di recupero di alimentatori a 125 V, alimentati da 220 V, collegandoli in serie sul primario.
Per fare questo in sicurezza, bisogna che siano in fase, e questo non è possibile con le spine volanti.
Per farlo in sicurezza bisogna fare un piccolo test col Voltometro o con una lampadina da 24 volt.
Bisogna usare una morsettiera a 4 posti (1-2-3-4) dove le estremità 1 e 4 sono connesse alla rete a 220 V.
Un alimentatore (A) è connesso ai terminali 1 e 2 e l'altro (B) ai terminali 3 e 4.
Le boccole di uscita a corrente alternata 15 V vanno sottoposte al test di fase.
Si collegano tra loro le boccole sx di A e di B .
Se il Voltometro sulle boccole dx di A e di B indica zero volt o la lampadina sulle stesse boccole è spenta,
vuol dire che i due avvolgimenti primari ed i secondari dei due trasformatori sono in FASE.
Se il Voltometro ... indica 30 V o la lampadina ... fosse accesa, allora ..... sono in CONTROFASE !
Pertanto vanno invertiti i fili di alimentazione di B sui terminali 3 e 4.
Adesso i due alimentatori sono in fase.
Adesso si possono collegare permanentemente fra loro le boccole dx di A e di B, dalle quali si potrà avere in uscita una potenza raddoppiata rispetto a quella di "targa" del singolo alimentatore.

ATTENZIONE:
Collegando due RT3 o comunque due alimentatori a 125 V con doppio secondario, l'operazione è sicura.
Collegando due RT2 o comunque due alimentatori a 125 V con unico secondario, si compromette la funzionalità in CC.
Questo significa che i due circuiti in CC, se collegati a due anelli di binario, NON devono avere una rotaia in comune,
bensì bisogna mettere le doppie giunzioni isolanti fra i deviatoi di una traversata da anello esterno a anello interno.
Notare che la Rivarossi comunque raccomandava questo, anzi sui loro plastici usavano le "scarpette rosse" LIMA !
Traversata.jpg
Le vedete le "SCARPETTE ROSSE" LIMA sulla traversata?

PS
Grazie Oli o Lidonnik se trovi il tempo di postare delle illustrazioni per quanto sopra, sempre come contributo per Rivarossi-Memory!
+ Ciao da Dario Romani
Dario Romani

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Re: Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 25 giu 2014, 16:34

daromany ha scritto:Fra l'altro intenderei anche evidenziare la possibilità di recupero di alimentatori a 125 V, alimentati da 220 V, collegandoli in serie sul primario.
..........................


Troppo complicato! :lol:
Ti suggerisco un sistema semplicissimo e molto più affidabile che ti permette di usare (anche) ambedue (ma anche tre...) "vecchi" alimentatori a 125 volt, in modo indipendente (e ovviamente analogico): binario + rete aerea e rotaia (+eventuale tram o filobus) lasciandoli tutti intatti e senza alcuna modifica.
Basta che ti procuri un trasformatore "industriale" con entrata e uscita universali come nella foto e non devi far altro che inserire le spine.
Lo utilizzo sia per il trasformatore Maerklin CA che per un vecchio Fleischmann CC (ambedue a 125 volt)
Maerklin a 125.JPG
Vecchio trasformatore Maerklin a 125 volt accoppiato a trasformatore con primario a 220 e secondario a 125

Questi trasformatori una volta erano diffusissimi nelle case per ridurre la 220 a 125 di televisori ma anche per "aumentare" la 125 a 220 di frigoriferi e scope elettriche.
Spesso avevano tutte le tensioni disponibili 110, 125, 160, 220, 240Volt sia in ingresso che in uscita.
Ora saranno meno facili da trovare ma nei grossi magazzini di elettricità ne troverai sicuramente.
Altrimenti cerca il semplice trasformatore nei negozi di componenti elettronici e montalo in un contenitore di plastica (con qualche foro di aerazione) e mettici una spina, due boccole e magari un interruttore e una spia luminosa (e un fusibile).
Se scegli un trasformatore da una sessantina di Watt ci puoi collegare almeno tre alimentatori per trenini in contemporanea.
Saluti elettrici da
LEMK
(Lidonnik Elektronic Magnific Akkrokk) S.IR.ILL
Ultima modifica di Oliviero Lidonnici il 25 giu 2014, 16:57, modificato 2 volte in totale.
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Re: Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda Dario Romani » 25 giu 2014, 16:45

Ce l'ho.
Si tratta di un "autotrasformatore" perché ha solo il primario (non il secondario), con le "prese" a varie tensioni.
Beninteso, esiste anche quello con secondario identico al primario (rapporto di trasformazione 1:1) per isolare due circuiti elettricamente.
+ Ciao da Dario Romani
Dario Romani

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Re: Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 25 giu 2014, 16:58

daromany ha scritto:Una cosa che mi stupisce è la presenza del quinto diodo, che non ho mai notato nei miei RT2/3.(I)

Attenzione! i diodi (di potenza) degli anni Cinquanta/Sessanta non somigliano affatto a quei piccoli tubicini neri attuali.
Sono ingombranti e hanno la forma di un radiatore con tante alette metalliche parallele e distanziate collegate da un tubetto metallico interno.
Sugli RT3 del 1957 ce ne erano due (uno per ogni circuito) poi negli anni Sessanta, per risparmiare, ne hanno tolto uno.
Attualmente non trovo un'immagine da mostrarti.
Comunque, dato che sul secondario del trasformatore c'è solo corrente alternata devi dare per scontata la presenza di uno "straccio" di diodo per raddrizzarla :lol:
LEMK S.IR.ILL :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 27 giu 2014, 0:19

Stimolato dall'amico Dario ho smontato il 4003 (non è un vero RT3) per fotografare il presunto diodo.
Mi ricordavo del (vero) RT3 (a 125volt) che avevo più volte riparato (......circa 30 anni fa (x) ): il circuito interno era diverso infatti erano presenti due "diodi" di forma circolare e di colore grigio......
Vediamo il 4003 aperto:
INTERNO 4003.jpg
Trasformatore-raddrizzatore Rivarossi 4003 (seconda metà anni Sessanta) aperto

L'oggetto squadrato e alettato di colore rosso è il diodo......anzi sono quattro!
Da un osservazione un pelino più attenta (dell'ultima volta ....anni fa (x) ) dei collegamenti, posso affermare che non è un semplice diodo ma un ponte di quattro diodi (ogni aletta corrisponde ad un diodo)
Raddrizzatore con schema.jpg

Attenzione! Lo schizzo è solo indicativo: non ho controllato con un tester quindi la polarità potrebbe essere l'opposto dello schizzo (ma basta capovolgere tutti e quattro i simboli dei diodi). Comunque dato che a valle del raddrizzatore c'è l'invertitore di polarità non fa una grande differenza.
Per questo trasformatore lo schema che avevo suggerito deve essere rielaborato, ponendo il deviatore doppio prima del raddrizzatore a ponte interno e aggiungendo un solo diodo (ad es: 1n4007).
Saluti da Oliviero
PS: ecco un autotrasformatore (appena dissepolto) come descritto da Dario
Autotrasformatore.JPG

-4- OLI
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Re: Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda Dario Romani » 30 giu 2014, 14:08

Un consiglio spassionato che darei dalla mia esperienza è di sostituire i ponti originali di diodi al Germanio con ponti integrati da 1,5 ampere e per tensioni fino a 1000 V, al costo di 41 centesimi al pezzo.
Il pin più lungo è l'uscita in positivo, quello diametralmente opposto è l'uscita in negativo, ed ai lati i due ingressi in CA.
Allegati
ponterad.jpg
ponterad.jpg (5.71 KiB) Osservato 4874 volte
Ultima modifica di Dario Romani il 1 lug 2014, 11:32, modificato 1 volta in totale.
+ Ciao da Dario Romani
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Re: Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 30 giu 2014, 14:40

daromany ha scritto:Un consiglio spassionato che darei dalla mia esperienza è di sostituire i ponti originali di diodi al Germanio con ponti integrati da 1,5 ampere e per tensioni fino a 1000 V, al costo di 41 centesimi al pezzo.


Ed a questo punto (aggiugendo un 1N 4007 oppure un1N 4004) puoi facilissimamente relizzare il circuito che ho proposto all'inizio :lol:
:mrgreen: OLI
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Re: Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda iname1030 » 30 nov 2016, 15:04

Non mi è chiaro se al lato pratico il fine della modifica è quello di avere una regolazione piu' fine al minimo o di poter utilizzare alimentatori analogici con motori "piu' recenti" e magari digitalizzati ?
iname1030

 
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Re: Modifiche Alimentatori Analogici

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 30 nov 2016, 20:43

Questo discorso è nato da questo intervento di Dario in seguito al quale ho cercato di realizzare praticamente il circuito da lui ipotizzato
Dario Romani ha scritto:E già, non è Titan, non è Siemens, ma BUHLER ! O meglio Buehler.
Azienda molto variegata e tecnologicamente avanzata, che nel campo modellistico forniva anche il motore alla Rivarossi per la loco gr.200 FNM e per altri modelli.
Inoltre era il fornitore di motori per LGB.
Concordo con Oliviero che con i mitici RT2 e RT3 uno sentiva di avere un controllo più fine che non con questo alimentatore.
Una mia idea fissa è l'applicazione esterna per RT2/3 che simuli la transizione dei motori da serie a parallelo (da semionda con un diodo a doppia semionda con ponte a 4 diodi) come fa l'alimentatore Buehler in versione "elettronica".

Nella realtà una variazione da serie a parallelo, ritengo modifichi il rapporto velocità/potenza di traino ma in quel caso sono i motori (quindi i carichi) ad essere collegati in serie o in parallelo, mentre nel circuito che abbiamo pensato c'è solo una modifica alle fasi dell'alimentazione di un singolo motore . Nella pratica del modellismo, dobbiamo chiedere a Dario se la modifica conduca a risultati simili; personalmente ignoro come funziona l'alimentatore Buehler.
Ciao Dario! se ci sei rispondici
Comunque se il vecchio trasformatore analogico (Rivarossi) funziona correttamente, la sostituzione dei vecchi componenti (ponte di diodi) con i moderni, non modifica sostanzialmente il funzionamento del sistema dato che la variazione di voltaggio avviene attraverso un reostato realizzato sullo stesso avvolgimento secondario del trasformatore (diciamo quindi che in un certo senso è una variazione "elettrica" e non "elettronica").
Il raddrizzatore a ponte (o ponte di diodi) serve esclusivamente a raddrizzare le due semionde della corrente alternata
Saluti da Oliviero
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