Motori a scoppio per modellismo



Re: Motori a scoppio per modellismo

Messaggioda Tricx » 25 apr 2024, 14:09

[nopity.gif] [nopity.gif] [nopity.gif] :-o :-o :-o :-o :shock: :shock: :shock: [09.gif] [09.gif] [09.gif] (13) (13) (13) applause1 applause1 applause1 applause1 applause1 (3) (3) (3) (3) (3)
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Re: Motori a scoppio per modellismo

Messaggioda Coccobill 62 » 28 apr 2024, 17:27

Ciao Riccardo, ti dovevo due risposte a domande poste in un tuo precedente intervento il giorno 24 aprile scorso. Mi chiedevi se c’erano possibili utilizzi dei motori dei tuoi motorini 50 degli anni Verdi, Ciao e Morini a quattro tempi. Normalmente per valutare le prestazioni dei motori modellisti Utilizzo due parametri significativi: il primo si chiama potenza specifica, è il rapporto della potenza sviluppata da un dato motore rispetto alla cilindrata ideale di 1000 cm cubici il secondo rapporto è il rapporto potenza peso di un dato motore. Penso proprio che i motorini con cui giravi da ragazzo siano assai distanti dalle performance dei motori modellisti… Direi che con questi non è proprio possibile prendere il volo!
Infine ritorni sull’argomento dei modelli volanti dotati di quattro motori a scoppio… Faccenda veramente complicatissima! Certo qualcuno si è infilato in questa avventura ma sinceramente te lo sconsiglio in ogni modo. Se però la tua passione per i quadri motori è così forte ed indomabile potresti tentare un approccio diverso: ho letto qualche giorno fa una esperienza che risale al 2008 di un modellista che racconta di una riconversione di modello commerciale pronto al volo realizzato in polistirolo espanso e dotato di quattro motori elettrici del tipo senza spazzole. A partire dalla seconda metà degli anni 90 e soprattutto dagli anni 2000 sono stati sviluppati enormemente motori elettrici di nuovissima generazione comandati con sistemi elettronici in grado di dare performance paragonabili o in taluni casi addirittura superiori ai motori a scoppio. In particolare il controllo del numero di giri è assai facilitato dai pilotaggio elettronici di questi motori che inoltre comportano vibrazioni estremamente ridotte con grande vantaggio per la resistenza strutturale dei modelli volanti. Se vuoi farti una cultura nel settore puoi consultare con profitto il sito di modellismo dinamico denominato baronerosso.it dove potrai trovare tantissime testimonianze vissute in prima persona da parte di modellisti costruttori di modelli di ogni tipo sia con motori a scoppio che con motori elettrici.
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Re: Motori a scoppio per modellismo

Messaggioda Coccobill 62 » 28 apr 2024, 17:32

Il limite fisico del racconto…

Nell’ultima parte di questo intervento quando ho cominciato a parlare dei motori a quattro tempi dicevo che c’erano in giro dei progettisti e dei costruttori di motori in miniatura che per i criteri del buon senso comune si possono sicuramente definire molto molto molto matti! Dicevo anche che nella mia collezione mi sono dato dei limiti e qualcuno diceva “e meno male che ti sei dato dei limiti“ qualcuno di voi si sarà sicuramente chiesto se nel settore dei motori a quattro tempi non ci sia stato chi ha usato di più del motore con due cilindri contrapposti, ebbene la risposta è naturalmente si.c’è chi ha usato molto di più. Ad esempio le due maggiori case giapponesi O.S. e Saito hanno realizzato entrambe un motore stellare a cinque cilindri oltreché uno stellare a tre cilindri e un boxer a quattro cilindri contrapposti, ma il vero campione del mondo in progetti ambiziosi dalle mie ricerche risulta essere un signore germanico che risponde al nome di Martin Ohrndorf . È bene questo signore ha studiato, progettato e costruito con le sue mani i motori più complessi che abbia mai visto, tutti a quattro tempi, i più notevoli dei quali sono un motore stellare a sette cilindri, un motore stellare a nove cilindri con cilindrata unitaria 10 cm cubici e complessiva 90 cm cubici, un motore a doppia stella da 14 cilindri raddoppiando il primo da sette ed infine la replica del famoso Rawls Royce Merlin con 12 cilindri a V tutti questi motori ed altri ancora si possono realizzare con le proprie mani acquistando da lui i progetti corredati con decine di tavole che rappresentano tutti i singoli particolari e tabelle materiali istruzioni e quant’altro. Si parte da 35 € fino a 50 € per i progetti più complessi. per le parti più difficili da realizzare come ad esempio ingranaggi, ruote dentate, cuscinetti a sfera, molle per le valvole e valvole stesse o carburatori il progettista fornisce indirizzi di ditte che possono fornire le componenti già pronte all’uso. Sul suo sito Internet all’indirizzo engineman.de consultabile sia in lingua tedesca che in lingua inglese potrete vedere le fotografie di tutti questi motori oltre che dei brevi filmati che riproducono i motori in funzione un’esperienza degna di un film di Federico Fellini… Quando dicevo che al peggio non c’è mai limite probabilmente questo signore va a letto con la tuta di volo e il caschetto di cuoio sulla testa per essere pronto a decollare ad ogni ora del giorno e della notte Cordiali saluti, Paolo
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Re: Motori a scoppio per modellismo

Messaggioda Tricx » 30 apr 2024, 18:20

Ho letto ancora questa ultima parte della accurata e completa esposizione di Paolo/Coccobill ed ancora sono rimasto stupito ed ammirato :-o :shock: (3) dalla sua conoscenza e competenza anche tecnica della materia..

Mi scuso poi ancora per la domanda un pò "stupida" e quasi "provocatoria", circa i motori dei "motorini" :lol: dei verdi anni... :oops: (... a proposito, nel citarli, hai dimenticato il "city bike" e "motorella" della Benelli... :lol: che sicuramente avevano anch'essi un bel peso...e un limitato numero di giri... :roll: )

In effetti i motori a scoppio per aeromodellismo che si sono visti in tutte queste pagine, anche i più piccoli, hanno come loro caratteristica comune quella di essere "supercompressi" e di avere delle prestazioni "ai limiti", tanto da necessitare di apposite e frequenti "tarature" e "messe a punto" e di avere infine una vita operativa relativamente limitata e breve, come ci ha spiegato Paolo, nel senso che il loro utilizzo era limitato a pochi minuti di volo, nelle occasioni in cui li si faceva, di tanto in tanto, sgranchire un pò.

Viceversa i "motorini" mezzi di trasporto dei verdi anni, avevano giustamente una potenza limitata rispetto al loro peso in quanto funzione e prestazioni erano rapportate ai loro compiti ed a una durata ed affidabilità che dovevano protrarsi per un lungo tempo...!
Quindi diciamo che la domanda lì per lì era sorta dal fatto, come era stato riferito in messaggio precedente di Paolo, che qualcuno aveva concepito e realizzato per l'aeromodellismo dinamico, l'idea di riutilizzare motori per decespugliatori e tosaerba.... che quindi sarebbero stati adattati e "adatti" al volo ! :-o :shock:
Vabbè, taluni di questi sono magari un pò più "spinti" dei "motorini" dei verdi anni, andaranno magari un pò "più sù di giri"....ma c'è poi così tanta differenza tra le due tipologie, a due o 4 tempi che siano ?

Dopo la suddetta domanda "stupida", ti avevo posto uno specifico quesito sui cosiddetti "maxi modelli" di cui avevi parlato in un precedente messaggio ed io ho chiesto se tale concetto era da riferire solo alle dimensioni dell'aeromodello ( che quindi poteva essere anche monomotore con propulsore di grandi dimensioni e cilindrata ) oppure anche al numero dei suoi motori..... [fischse7.gif]....ma forse non hai fatto caso a tale domanda.

In ultimo una domanda che non ti ho ancora fatto, ma che volevo porti da un pò.
I motori che ci hai mostrato, della tua incredibile collezione... :-o :-o :shock: li hai più messi in moto ogni tanto, "per provarli" o addirittura ne hai rimandato in volo qualcuno su qualche modello ?
A proposito... Yellow_Flash_Colorz_PDT_02 .... i modelli ? Non ce ne mostri qualcuno ? [fischse7.gif]

Per concludere, ero al corrente anch'io "dell'irruzione", nel mondo dell'aeromodellismo volante, dei motori elettrici, che mi pare abbiano causato un notevole e drastico rivoluzionamento nello stesso !!
Così come di tanto in tanto ero andato a visitare il Forum "Baronerosso", che già conoscevo e dove effettivamente si possono apprezzare realizzazioni veramente notevoli !

Un dubbio: ma motori elettrici sono stati utilizzati anche per aerei riproducenti "jet" ?
E Tu hai avuto esperienze con i motori elettrici e utilizzo sui tuoi modelli di aerei ?... di qualunque tipo ovviamente, intendo....

Per finire, definitivamente, ( e chiedo ancora scusa se mi sto ancora ulteriormente dilungando... :oops: ), non si può non commentare quasi con incredulità :-o :-o quanto riferisci a proposito di motori modellistici addirittura "stellari" :-o :shock: non solo di tre o cinque cilindri.... che già erano un virtuosismo, ma addirittura di sette, nove o 14 cilindri... :-o :-o :-o :shock: oppure di 12 cilindri come replica in scala del motore Rolls Royce "Merlin" !!!! :-o :-o :-o :-o

Grazie di averci resi partecipi di tutta questa interessantissima materia ! (3) [nopity.gif] (3)
Saluti. Riccardo.
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Re: Motori a scoppio per modellismo

Messaggioda Alberto Claudio Angiolini » 1 mag 2024, 16:01

Per farvi venire voglia di un giro sul sito del matto volante...
Schermata engineman.de.jpg
12-zylinder-v-motor-02.jpg
9-zylinder-sternmotor-01.jpg
Alberto Claudio Angiolini

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Re: Motori a scoppio per modellismo

Messaggioda Coccobill 62 » 1 mag 2024, 16:15

RCV motore a quattro tempi 120 SP

Nell’ultimo intervento della pagina precedente presentavo il motore inglese con la rivoluzionaria distribuzione tramite valvola rotante a fodero.
Proprio in questi giorni inaspettatamente ho potuto acquistare il secondo tipo di motore prodotto da questa casa inglese
anche esso funzionante con il sistema di valvola a cilindro rotante.
In questo caso l’albero motore è estremamente corto giusto lo stretto necessario per supportare i cuscinetti a sfere,
la ruota dentata conica che trasmette la potenza al cilindro e in testa un innesto esagonale che si affaccia all’esterno del motore
per poter effettuare la messa in moto tramite robusto avvitatore.
Alla sommità del cilindro che reca la valvola rotante con il suo distributore è ricavato l’albero porta elica,
supportato da robusto cuscinetto reggi spinta che deve sopportare le spinte del pistone oltre che la trazione dell’elica,
alla base del cilindro c’è un cuscinetto a rulli
RCV_120SP latoConScatola.jpg
RCV 120 SP con scatola originale
RCV_120SP latoCarburatore.jpg
RCV_120SP dadavanti.jpg
RCV_120SP lato.jpg
RCV_120SP dettaglio con brugola.jpg
RCV_120SP dettaglio carter.jpg

Questo modello ha una cilindrata di 20 cm cubici, e in grado di erogare una potenza attorno ai due cavalli ad un regime di 11.000 g/min,
l’elica come detto gira a 5500 g/min a causa della riduzione meccanica due a uno e a dimensioni passo nettamente superiori ai modelli senza riduttore.
Questa ditta ha prodotto anche la versione da 15 cm cubici e da 10 cm cubici con la stessa architettura.
RCV_120SP volantino.jpg
RCV_120SP volantino_raffredamento.jpg
RCV_120SP spaccato motore.jpg
RCV_120SP esploso motore.jpg

Questi motori sono particolarmente apprezzati per la loro estrema compattezza
e la possibilità molto agevole di carenarli completamente nel muso delle riproduzioni volanti di aerei da caccia della seconda guerra mondiale.

Con questo è veramente tutto!
Cordiali saluti,
Paolo
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Re: Motori a scoppio per modellismo

Messaggioda Coccobill 62 » 2 mag 2024, 16:15

Ciao Riccardo, torno sulle tue ultime domande e cercherò di rispondere a tutto visto che siamo agli sgoccioli…

Sulla prima questione, dei motori a benzina per piccoli utensili da giardinaggio vedo che ci siamo capiti, naturalmente se partiamo da un motore che pesa tre o 4 kg per quanto si faccia potremmo elevare un po’ la potenza erogata ma il rapporto peso potenza sarà sempre piuttosto mediocre, cosa diversa si può ottenere partendo da motorini più moderni progettati negli anni 90 che pesano 1 kg o poco più e che con qualche modifica possono erogare potenze più ragguardevoli e raggiungere numeri di giri più adatti allo scopo.
La seconda domanda sui maxi modelli: preciso che qui parliamo di Modelli di aeroplani a motore e non di alianti, nei modelli a motore acrobatici dobbiamo sempre fare i conti con un carico alare accettabile. Il carico alare è il rapporto tra il peso del modello pronto al volo e la superficie alare calcolata in decimetri quadri.
per fare un esempio, i modelli a motore che andavano per la maggiore negli anni 70 ed 80 avevano una apertura alare compresa tra 1,5 e 1,8 m ed un peso pronto al volo compreso tra i tre e i 4,5 kg con motori di 10 cm cubici di cilindrata o poco più capaci di erogare potenze comprese tra uno e due cavalli. I maxi modelli di cui parlavo cominciavano a presentare aperture alari comprese tra i 2,5, i tre o i 4 m e motori di cilindrate comprese tra i 25 e i 50 cm cubici,pesanti solo di motore 2 o 3 kg e quindi il modello pronto al volo veniva a pesare attorno ai 15 o 20 kg tutto compreso.
mi chiede di precisare se erano modelli con un solo motore o con più motori, la stragrande maggioranza dei modelli proposti a livello commerciale era sempre di tipo monomotore anche perché la progettazione, la costruzione, il pilotaggio risultano assai semplificati. questo non vuol dire che non esistessero anche alcune scatole di montaggio, perlopiù di case americane, che proponevano modelli con due o tre motori installati. Io ho presente diverse scatole di montaggio che riproducevano modelli di bimotori DC3 Dakota o simili, con apertura alare attorno ai 2,5 o 2,7 m e motorizzazione prevista due motori da 15 cm cubici o da 20 cm cubici preferibilmente a quattro tempi. quando sul modello vuoi montare due o tre motori, o addirittura quattro motori, che pesano compresi i relativi serbatoi non meno di 3 o 4 kg, al limite 5 o 6 kg, se i motori sono quattro ne deriva che per avere un carico alare accettabile il modello diventa gigante per forza perché altrimenti semplicemente non vola! Io nella mia esperienza ho costruito come già ti dicevo modelli molto più modesti e leggeri che come comportamento in volo stanno a metà strada tra il modello a motore e il moto aliante con carichi alari molto più modesti e quindi un volo assai meno critico.sui miei modelli se il motore borbottava o si spegneva il modello semplicemente planava verso terra con una efficienza più che accettabile mentre i modelli a motore con carico alare estremamente elevato se i motori calano di giri vengono giù come ferri da stiro piantandosi inesorabilmente per terra con conseguenze per il modello e i motori che ti puoi ben immaginare.
Mi chiedi se qualche volta riaccendo i motori o se li rimando in volo: purtroppo no, da quando ho iniziato la mia collezione con metodo non ho più riacceso i motori mentre invece mi sono dedicato volentieri alla loro manutenzione ordinaria o straordinaria: i motori che ho mostrato funzionavano quasi tutti con l’impiego di olio di ricino che Lascia all’interno del motore depositi gommosi che diventano molto duri con l’andare del tempo e tendono a bloccare le parti in movimento. alcuni dei motori che ho acquistato erano completamente bloccati dal vecchio ricino per cui li ho dovuti smontare e pulire accuratamente perché riacquistassero funzionalità.in qualche caso ho dovuto anche acquistare pezzi di ricambio perché magari il motore era reduce da atterraggi duri o era stato danneggiato in qualche modo dal proprietario precedente.la revisione più complessa che mi è capitata ha riguardato un motore a quattro tempi di 6,5 cm cubici di cilindrata che era completamente bloccato e che mi ha richiesto svariati giorni di lavoro per venirne a capo…ora tutto si muove a dovere anche se per la verità i cuscinetti avrebbero bisogno di essere sostituiti.rimandare in volo qualche modello è per me oggi cosa impossibile perché purtroppo ho perduto la vista quasi completamente. Mi chiedi dei modelli di aeroplani, per il motivo appena esposto i modelli pronti al volo li ho regalati tutti a mio cugino e a suo figlio che ancora praticano questo hobby, mi è rimasto solo un modello in legno quasi finito che prende polvere in cantina.
Mi chiedi se ho esperienza nella conversione di aeroplani con motore a scoppio in modelli con motore elettrico: non ho mai montato un motore elettrico su modelli di aereo ma ho letto molte testimonianze di modellisti che l’hanno fatto con soddisfazione. Io invece ho convertito un motoscafo radiocomandato con scafo auto costruito in fibra di vetro che era nato con motore a scoppio da 3,5 cm cubici; con il motore a scoppio non è mai andato bene, l’ho convertito circa 25 anni fa in modello con motore elettrico a corrente continua con spazzole, potenza nominale Attorno ai 700 W, in questa seconda configurazione il modello è andato molto bene e ha navigato con successo nei laghi attorno a Bolzano, nel mare Adriatico ed anche nel mare Tirreno, figurati che un pescatore vedendolo andare nel mare davanti a capo Vaticano in Calabria dove ero in vacanza voleva convincermi ad utilizzarlo per pesca… Quest’ultimo modello l’ho fatto guidare anche alle mie figlie e a figli di amici. Ce l’ho ancora in cantina e in grado di funzionare. Mi chiedi se i motori elettrici si possono utilizzare o sono stati utilizzati per motorizzare Modelli riproducenti aerei a reazione:
Sì, certamente, i motori elettrici di ultima generazione si prestano anche a motorizzare riproduzioni di aerei a reazione monomotori o pluri motori.la propulsione può essere realizzata utilizzando eliche normali piazzate sul naso della fusoliera oppure sulla coda della fusoliera con elica spingente oppure sulle ali con l’impiego di apposite gondole portamotore, in qualche caso vengono anche utilizzate piccole ventole disposte all’interno di condotti tubolari realizzando le cosiddette ventole intubate.
In proposito c’è da dire che la ventola all’interno di condotti di una certa lunghezza perde molta della sua efficienza dissipando almeno il 30% della potenza in inutili perdite, ovviamente più accurato e liscio è il condotto e minori sono le perdite di efficienza, d’altra parte i modelli volanti quando Volano a 30 o 40 m di distanza certi particolari tipo l’elica sul naso della fusoliera o in coda non risultano più visibili e se agli occhi di un modellista statico molto attento ai particolari e alle rifiniture potrebbero sembrare esteticamente inaccettabili una volta che il modello vola non sei più in grado di distinguerli e l’apprezzamento del modello si sposta tutto nel valutare le doti di volo più o meno felici e verosimili.
mi sembra di avere risposto a tutte le tue domande, Cordiali saluti, Paolo
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Re: Motori a scoppio per modellismo

Messaggioda 3-nino » 2 mag 2024, 19:58

Ciao Paolo, ho gustato con il centellino le 5 pagine che hai aperto sulla collezione di motorini che hai rimesso assieme: BELLISSIMI !!!- I motorini e le accurate descrizioni tecniche che li riguardano , con tanto di riferimenti ai produttori, le epoche e le condizioni di loro utilizzo. Sarebbe bello raccogliere il tutto in una dispensa a futura memoria, magari con ulteriori informazioni che saresti sicuramente in grado di fornire, visto che del Forum "non v'è certezza". Mi permetto solo qualche nota relativa all'evoluzione del "motorino", che nel tempo va perdendo il suo significato funzionale: un oggetto necessario per divertirsi con dei giocattoli volanti, spesso autocostruiti, approssimativi nelle pretese modellistiche ma capaci di gratificare il loro possessore- produttore. Molti dei motori che hai presentato, i pluricilindrici, gli stellari, il Wanchel, sono veramente bellissimi, ma costituiscono un esempio di esasperato virtuosismo meccanico, che poco a a che fare con gli aeroplani che dovrebbero muovere. Sono belli in quanto tali ed è difficile per me immaginarli inseriti in una fusoliera di un aeromodello. Solo pochi eletti possono misurarsi con un plurimotore con aperture alari di 3/4 metri e gestire motorini tanto complessi . Poi ci sono cose che mi hanno sempre incuriosito: Questi motorini per garantire un potenza rilevante debbono girare fino a 18000 giri. Un' elica è una macchina con limiti importanti e il suo rendimento è accettabile grazie ad un rapporto tra passo e numero di giri abbastanza rigido. Non avendo passo variabile tremo all'idea di una fortezza B17 con quattro motori, in picchiata e un fuori giri non gestito dal pilota. Una frittata di B17 e tanti soldini spiaccicati, mi fanno dire caro Paolo che questi gioielli fai bene a collazionarli coccolandoli senza particolari strapazzi. Saluti carissimi 3-nino
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