Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)



Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda fabrizio » 16 gen 2021, 9:58

prenditi tutto il tempo necessario, l'importante è leggerti.

anch'io mi sto prendendo più tempo di quello che ipotizzavo per completare almeno una parte della mia opera, ma vincerò!
e allora vi farò vedere
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 18 gen 2021, 20:41

fabrizio ha scritto:prenditi tutto il tempo necessario, l'importante è leggerti.

Grazie per l'interesse e la pazienza ....ma si ricomoncia! :yahoo:

Riassumendo: come abbiamo visto, tra il 1966 ed il 1977 in tutta Italia (ma anche in Europa, in Giappone e persino in Austalia) vi è un vero e proprio Boom dello slot-racing: vengono inaugurati decine (forse centinaia) di “Center”
373# -1966-5 - Rimini 2°Center (A).jpg
"Piste dappertutto" proclamava Autosprint

ed in Italia, in particolare, si moltiplicano le ditte che producono piste elettriche di ogni dimensione per la scala 1:24.
374# 1966-8- Produrttori di piste.jpg

Parimenti, affermate ditte di modellismo e/o di giocattoli, iniziano a produrre modelli di auto in scala 1:24 per lo slot-racing ma nascono anche nuove ditte specializzate esclusivamente nella produzione di automodelli ed accessori ma qui c’è un problema, che anticipo: le ditte già affermate e con maggiori capacità di investimento (ad esempio l’italiana Policar, la franco-inglese Scalextric. Le tedesche Carrera, Stabo, Fleischmann….ecc) iniziano a produrre insieme ai modelli di auto anche sistemi completi di piste 1:24 utilizzabili anche per impianti casalinghi (per quelli che se lo potevano permettere) quindi non è vitale che questi modelli prodotti, abbiano prestazioni stratosferiche, basta che siano discreti e a prezzi “umani” e chi compra questi modelli ci può giocare a casa o volendo, portarle al “Center” e farci qualche giro. Se poi il modellino risulta competitivo ed elaborabile si può anche tentare di fare qualche gara, altrimenti si riporta a casa e ci si gioca con amici e parenti.
Le ditte che invece si mettono a produrre solo modelli di auto, indirizzano chiaramente il loro prodotto all’utilizzo e alla competizione nei Center. Si dimostrerà essere un investimento pericoloso: se il modello non è abbastanza competitivo o se dovessero chiudere i center (come avverrà) queste ditte, se non saranno in grado di convertire la produzione, falliranno!

Vediamo adesso la produzione di Slot 1/24 italiana di quegli anni.

Una delle prime ditte che si cimenta nella produzione di Slot 1/24 è la Agfa-Unicar. Il marchio è nuovo ma la ditta è la conosciuta Treni Favero. Ne abbiamo già parlato aveva iniziato la produzione con questo modello:

download/file.php?id=32639&mode=view

Bel modello e discreto telaio ma tecnologicamente in ritardo rispetto ai nuovi modelli competitivi americani (impiegava ancora il grosso motore D36 quando ormai tutti impiegavano i piccoli D16)
Appurato che quel modello non aveva avuto il successo sperato Unicar dopo pochi mesi produce un modello del tutto nuovo dotato del nuovo motoro D26:
380# Pubblicità Autosprint giugno 1967.jpg
Pubblicità apparsa sulla rivista Autosprint di giugno del 1967

Il telaio è molto semplice e bassissimo di baricentro, realizzato in lamierino di alluminio nervato e anodizzato in color oro, braccetto porta pick-up regolabile e motore D26 che si può montare sia "in linea" che "Sidewinder
381# telaio Unicar dorato.jpg
Il nuovo telaio Unicar "dorato": le gomme posteriori sono in spugna

Le confezioni dei modelli contengono due carrozzerie: una in leggerissimo acetato e la seconda "modellistica" in polistirolo da montare:
382# Unicar Ferrari P4 telaio  dorato.jpg
Una confezione Unicar col modello della Ferrari P3

Due dei modelli Unicar della mia collezione: la Porsche 2000, con carrozzeria in acetato (bianca) e la Ferrari Dino con carrozzeria in plastica (dura)
383# 1997-O-PX 2 recupero slot '68.jpg
Modelli Unicar 1967: Col n.90 la Porsche 2000 e col n.18 La Dino Ferrari


Altra Foto della Dino Ferrari, vista da dietro:
384# Dino Unicar 1967.jpg
Altra foto della Dino Unicar (1:24)

Ma questo modello non si dimostra molto competitivo e non riscuote il successo di vendita che Unicar sperava e quindi dopo appena due o tre mesi ci riprova con un terzo telaio completamente diverso dai precedenti.
Come al solito il modello viene presentato da Autosprint di cui riporto parte dell'articolo:
385# 1967-09-11-1prova (n.37).JPG
Il nuovo telaio è in nailon (quasi trasparente) ed è dotato di due snodi (braccetto porta pick-up e motore)
Lo snodo motore è concettualmente copiato dallo snodo con cui Pizzi aveva modificato la Cucaracha e che poi era stato montato sul telaio della sperimentale Mini A

Ma Unicar non si fermerà a questo tentativo poichè dopo altri due o tre mesi produrrà un'altro telaio (il quarto in circa 18 mesi!) di cui parleremo in seguito
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 21 gen 2021, 18:18

Prosegue la documentazione sul telaio Unicar in nylon di cui abbiamo detto nel post precedente:

Ho ritrovato le istruzioni di montaggio di questo telaio che venivano allegate alle confezioni Unicar del 1967:
386# Telaio Unicar UN104 (in nylon)1967.jpg

Ma anche questo (terzo) telaio Unicar resterà in produzione solo per pochi mesi sostituito da un ulteriore telaio in plastica nera elastica (probabilmente polipropilene) dotato sempre di tre snodi ma questa volta incernierati con assi metallici (quelli del talaio di nylon erano ad incastro "lento". Evidentemente il telaio precedente non si era dimostrato sufficientemente affidabile e/o competitivo nei confronti della concorrenza.

387# UNICAR telai in plastica.JPG
Confronto tra il telaio in nylon (in primo piano) col nuovo telaio nero (il quarto modello prodotto)

Di seguito vediamo ancora il quarto telaio Unicar: nella foto si evidenzia il gioco degli snodi del motore e dell'avantreno:
388#-Ferrari P4.jpg
Telaio Unicar del quarto tipo in polipropilene e alluminio (nota le ruote anteriori, su cuscinetti a sfere, non sono originali Unicar ma sono dell'americana Buz.Co)

Un particolare del telaio col motore Mabuchi D26. In evidenza il marchio Agfa (Treni Favero)
389# -Ferrari P4.jpg

Ed ecco il modello unicar completo, con la carrozzeria, in sottile acetato, della Ferrari P4:
390# -Ferrari P4 Unicar.jpg

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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda hiawatha » 21 gen 2021, 21:59

Oli,
Bel lavoro come sempre.
Purtroppo le Unicar hanno preso prezzi Rivarossiani.
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Rocket68 » 24 gen 2021, 16:30

A proposito di Unicar ho trovato sul web questo telaio definito come Unicar ma che mi sembra diverso dai quattro mostrati da Oliviero

Telaio strano2.jpg
Altro tipo di telaio Unicar?


E se fosse originale quando è stato prodotto?

Tanti saluti da Pippo
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 27 gen 2021, 1:24

Rocket68 ha scritto:A proposito di Unicar ho trovato sul web questo telaio definito come Unicar ma che mi sembra diverso dai quattro mostrati da Oliviero
...........................................
Tanti saluti da Pippo

No, non è un diverso telaio: è solo un telaio del terzo tipo (quello in nylon semitrasparente) solo che il pianale è realizzato in plastica rossa (a parte il braccetto che pare ancora in nylon).
Unicar telaio trasparente.JPG
Un modello col telaio del terzo tipo (in nylon trasparente)

Potrebbe essere di materiale diverso polipropilene anzichè nylon? Difficile dirlo ma se così fosse sarebbe probabilmente meno elastico (=più rigido) di quello descritto da Autosprint. In questo caso dovremmo parlare di evoluzione quindi potrebbe essere una versione intermedia e quindi non sarebbe solo una differenza di colore ma siamo solo nel campo delle ipotesi.
Qualcuno che ci legge (se ci legge :-( ) ne sa di più?

Saluti da Oliviero
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda hiawatha » 27 gen 2021, 17:00

Il telaio rosso è in nylon come quello trasparente.
Parlando con altri collezionisti pare che fosse sempre abbinato al braccetto trasparente.
hiawatha

 
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 31 gen 2021, 18:43

Ringraziamo l'amico Luciano (Hiawata) per le delucidazioni e confrontiamo il telaio Unicar del III tipo (in nylon trasparente e/o rosso) con l'ultimo telaio del IV tipo (nero con snodo anteriore):
392# Telaio Unicar IV tipo.jpg
Telaio Unicar del IV tipo in plastica nera con due snodi (motore ed avantreno/pick-up)

Come si nota il pianale in plastica nera e l'attacco snodabile in alluminio, del motore del telaio del IV tipo sono identici a quelli del III . Cambia solo lo snodo dell'avantreno che sostituisce il braccetto semplice porta pick-up
393# confronto III vs IV.jpg
Confronto tra il Terzo ed il Quarto telaio: cambia solo lo snodo anteriore

394# Unicar Porsche 2000.jpg
Unicar del quarto tipo con carrozzeria in acetato della Porsche Carrera 2000

395#Unicar basculaggio anteriore telaio.jpg
Il profilo evidenzia la possibilità dell'avantreno di piegarsi in basso in modo da mantenere il pick-up in contatto con lo slot

---------------------------------------------------------------------------------
Altre ditte italiane, attirate dal boom dello slot, nel 1967 iniziarono la loro produzione di modelli 1/24:

396# 1967-10-23 -a (n.43).JPG

Articolo tratto dalla rivista Autosprint n,43 del 23/10/1967

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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda hiawatha » 31 gen 2021, 23:32

Il telaio Mondial in alluminio.
Probabilmente lo slot piu' raro fatto in Italia. Decisamente ispirato alla Cucaracha Cox.
Sicuramente Oliviero ci mostrera' l'evoluzione in un prossimo post.
hiawatha

 
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 4 feb 2021, 20:44

hiawatha ha scritto:Il telaio Mondial in alluminio.
Probabilmente lo slot piu' raro fatto in Italia. Decisamente ispirato alla Cucaracha Cox.
Sicuramente Oliviero ci mostrera' l'evoluzione in un prossimo post.

Prima che apparisse quell'articolo su Autosprint notai nella vetrina del "Center" di via Tuscolana un telaio Mondial "A"(i racing center oltre che affittare le piste vendevano anche modelli e ricambi esposti in apposite vetrine). Costava poco e lo acquistai subito e acquistai anche la carrozzeria in acetato trasparente. Montai subito un prototipo con motore Mabuchi D26 (bifilare elaborato da me) cerchioni Unicar, gomme Riggen Rosse (molto morbide) pick-up e ruote anteriori della Cox Cucaracha. Ottenni subito un modello molto performante, leggero e con ottima tenuta in curva.
Acquistai anche un secondo telaio ma presto il mio modello venne superato dalle Cucaracha con snodo Pizzi e poi dalle Carrera sidewinder col telaio in plastica, quindi tornai al telaio Cucaracha, montando il retrotreno basculante di una Mini-A. In seguito passai alla Carrera e a quel punto, purtroppo, mi liberai dei telai Mondial inadatti alla "trasformazione Pizzi".

Ma torniamo al telaio della Mondial "A"
397# Telaio Mondial A.jpg
Il telaio Mondial era chiaramente ispirato a quello della Cucaracha COX ma più basso di baricentro, era pronto all'uso mentre quello della "Cuca" andava spianato a martellate per appiattirlo(!)

398# post-2547-0-75181400-1316387307.jpg
Il telaio della Mondial "A" visto dal basso (purtroppo tagliato nel posteriore) nella foto privo del Pick-up

Un altro relativo difetto era che questo telaio era stato progettato per i motori D26 mentre i preparatori erano tornati a preferire i piccoli D16 più bassi di baricentro e rafforzati dai nuovi magneti importati.
L'evoluzione era incessante e in pochi mesi, modelli ritenuti imbattibili, venivano superati.

Della Mondial mi è rimasta solo la carrozzeria purtroppo parecchio rimaneggiata:
399# Mondial A.jpg
Carrozzeria della Mondial "A" ma col muso e la coda modificati (causa rotture)


Comunque per tutto il 1967 e buona parte del '68 la macchina da battere era sempre la Cucaracha anche se insidiata dalle prime Mini-A e poi dalle Carrera tedesche.
401# Autosprint 1967-09-18 -b (n.38).JPG
Immagini selezionate dalla rivista Autosprint


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