Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)



Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 25 feb 2021, 20:57

Sempre nel 1967 anche Policar si affianca ad Unicar e Mondial e propone una serie di modelli 1/24 con telaio in plastica, motore D26 e carrozzerie in acetato. Ma Policar bada a produrre un prodotto a basso costo e di modeste prestazioni. Ma Policar al contrario delle altre due ditte summenzionate, produce anche una nuova pista 1/24 e quindi gli automodelli sono pensati più a corredo della pista che a competere nei "Racing Center".
401# 1968-Tavola SuperPolicar 1a24.jpg
Esempi di modelli e di telaio Policar 1:24. Venivano anche definite Superpolicar per differenziarli dalla serie 1:32

Non solo in Italia si producono modelli 1/24: la franco-inglese Scalextric sempre in quegli anni realizza dei bellissimi modelli realistici però anche piuttosto costosi e non particolarmente competitivi infatti non avranno successo in Italia. In Germania varie ditte producono piste e modelli 1/24: citiamo la famosa ditta di fermodellismo Fleischmann che già produceva piste e modellini 1/32, Stabo e in particolare Carrera che più delle altre realizza modelli molto competitivi, sulle piste in legno dei Center e preferiti dai telepiloti Romani.
402# 1967-10-23 -c (n.43).jpg
Ritaglio di un articolo su Autosprint (ottobre 1967)
C'è la pubblicità delle nuove Carrera e un articoletto delle prime vittorie-slot del minibolide tedesco ma l'articolo è titolato sul ritorno ai piccoli motori D16 (impiegati inizialmente sulla Cucaracha di serie) mentre i nuovi modelli Unicar, Mondial, Policar e la stessa Carrera sono stati pensati per il più ingombrante D26

La riscoperta dei piccoli motori D16 favorisce il perdurare dell'intramontabile Cucaracha COX che continua a mietere vittorie raramente contrastata da Unicar, Mondial e Carrera.
Comunque la Carrera avrà i suoi momenti di gloria soprattutto nei Center Romani ( a Milano invece imperversava la Mini A e poi la Mini B delle quali torneremo a trattare)
Ecco il telaio della tedesca Carrera
403# Telaio con D26bis.jpg
Telaio Carrera 1/24: pianale e braccetto in plastica flessibile con l'attacco del motore in lamierino di alluminio. Motore Mabuchi D26 con trazione Sidewinder. Due piccole slitte bloccate da viti permetteveno di variare la distanza del motore dall'asse in modo da facilitare differenti rapporti pignine-corona (di serie 10/46)

Il telaio visto dal basso:
403# Telaio con D26-ter.jpg
Il braccetto porta pik-up era regolabile in lunghezza e l'asse anteriore aveva tre diverse posizioni possibili

Nonostante qualche successo della Carrera anche nel 1968, nelle gare prototipi, prevalgono Cucaracha e Mini A
405# 1968 Autosprint.JPG
Articolo su Autosprint del 1968


Saluti da Oliviero
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda hiawatha » 25 feb 2021, 23:54

Ho corso seriamente a Genova e Rapallo fino al 1968. Prima con la Cuca, poi con la Carrera, ed infine con il Mondial, che avevamo solo in due.
Sulla pista di Rapallo, velocissima e con sopraelevata era quasi imbattibile. Non abbiamo mai usato Mini A e Mini B.
Quando è arrivato il Mini Can Am, la pista non c'era gia' piu'. Mi sono rimasti tanti bei ricordi e il record della pista.
hiawatha

 
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 26 feb 2021, 11:42

hiawatha ha scritto: Mi sono rimasti tanti bei ricordi e il record della pista.

Congratulazioni....."postume" :lol:
Saluti da Oliviero
PS:
hiawatha ha scritto:... fino al 1968. Prima con la Cuca, poi con la Carrera, ed infine con il Mondial, che avevamo solo in due.
......

Ma la mondial "A" (telaio metallico) o la "B" plastica simil Carrera?

La Carrera era una macchina "strana": non si adattava a tutte le piste. Su quelle romane pareva imbattibile ma quando gli slottisti della capitale si andarono a confrontare sulle piste milanesi vennero "bastonati" dalle Mini B locali. La Carrera sulle milanesi non andava!
Io possedevo la Carrera (che poi mi hanno rubato :cry: ) e la Mondial "A". Ad Ostia (Lido di Roma) c'era una pista a sei corsie a gettone, di medie dimensioni ma abbastanza veloce: La Mondial e la "vecchia" Cucaracha erano migliori della Carrera.
-4-
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda hiawatha » 26 feb 2021, 14:55

Mondial B.
Carrera e Mondial plastica si adattavano benissimo alle sopraelevate di Genova e Rapallo.
hiawatha

 
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 16 mar 2021, 23:50

Torniamo alla descrizione storica: siamo nel 1968 e lo Slot Racing è ancora in piena attività ma sarà l'ultimo anno di piena attività, perchè già nel 1969 inizierà la decadenza e nel 1970 gran parte dei Center verranno chiusi.
Le ditte che producono modelli e piste in scala 1:24 si moltiplicano: da America, Giappone e Germania si importano grandi quantità di modelli, motori e ricambi ed in Italia molte nuove ditte sorgono o si riconvertono alla produzione di modellini slot. Ma sebbene la scelta sia vastissima le preferenze di chi partecipa alle gare di prototipi (le più seguite) si limitano al numero delle dita di una mano: Cucaracha (Cox), Mini A-MiniB (Mini Dream Car), Carrera tedesca e qualche italiana Unicar e Mondial A.
La Carrera (ovviamente) era particolarmente seguita in Germania dove si organizzavano gare con centinaia di partecipanti:
406#1968-11-11 -a n.46.jpg
Francoforte (Germania Est) novembre 1968: Gara monomarca di modelli di Porsche della Carrera su pista Carrera (300 partecipanti)

408# McLaren m6a-5.jpg
Modello della McLaren M6a su telaio Carrera

407# telaio sidewinder 1-24.JPG
Nuovo telaio della Carrera totalmente in plastica (sostituita la slitta motore in alluminio)


409# Center di Torini Esposizione 1968.jpg
Center di Torino Esposizione: anno 1968. Lo Slot-Racing ha ancora un folto numero di proseliti

Però l'ottima Carrera tedesca non avrà in Italia un folto numero di sostenitori: amata dai telepiloti Romani ma snobbata da Milanesi e Torinesi. Le "vecchie"(*) Cucaracha e le recenti Mini A e poi Mini B saranno ancora le preferite
(*)"vecchie" è chiaramente un eufemismo: stiamo narrando una storia che durò solo pochi mesi al massimo un paio d'anni(!)
--------------------
410# -1967-10-30 C -n.43 (Pag.31).JPG
A Milano dominano le Cucaracha e a Gallarate le Mini A per gli altri contendenti non c'è spazio

I prototipi hanno perso le ultime vaghe fattezze di modellismo realistico: le carrozzerie sventrate e ridotte ai minimi termini o sostituite da un semplice cuneo di acetato dipinto e tagliuzzato: molti dei telai derivano dalla Cuca-Cox ma limati ed appiattiti all'eccesso con ruotine anteriori quasi inesistenti.
412# (n.38).JPG
In mezzo al gruppo si intravede un solo telaio Unicar (in plastica nera)

Alla Cuca si contrappone la Mini A poi evoluta nella Mini B
413# Telaio  Mini A (1).JPG
Telaio della Mini A

414# Mini B .jpg
Una splendida Mini B perfettamente conservata e restaurata

415# Telaio Nini B.jpg
Telaio originale della Mini B: la differenza col telaio Mini A risiede nel braccetto porta pik-up, che nella seconda è oscillante

Le elaboratissime Carrera dei forti telepiloti romani verranno miseramente battute dalle Mini B milanesi.

Saluti da Oliviero
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda norton+ » 8 apr 2021, 17:39

Durante il week-end di Pasqua, confinato in casa dal lock down, stavo navigando sonnacchiosamente in internet, quando, casualmente, mi sono imbattuto nel forum “Storia dello Slot Racing 1960/1970”.
Vi devo confessare che ho letto tutto di un fiato le 16 pagine di discussione che hanno fatto riaffiorare ricordi, che consideravo dimenticati, del mio più che cinquantennale rapporto con le slot car. Rapporto fatto di “stop (molto lunghi) and go”, ma che dura ancora oggi.
Appellandomi alla vostra benevolenza, proverò a raccontarvi la storia (a puntate) sperando di interessarne qualcuno e non annoiare i più.
1. COME TUTTO E’ NATO
Tutto ha inizio a Natale del 1964, quando mio zio Riccardo mi regala una confezione Scalextric. Marchio al quale ho poi giurato eterno amore. La pista era a due corsie a forma di otto allungato. La montai nella mia camera e ricordo che gli elementi della pista erano di un materiale che assomigliava più alla gomma che alla plastica. Gli innesti dei pezzi di pista erano a baionetta, ed era necessario mettere delle clip di metallo sotto la pista per evitare che si staccassero. Le clip vagavano poi liberamente per il pavimento perdendo ogni loro funzione. Le giunzioni delle bandelle erano alquanto approssimative e soprattutto taglienti col risultato che distruggevano le spazzole, fatte a forma di archetto, delle macchine dopo solo pochi giri.
Ma il vero problema erano i pulsanti, molto duri da azionare (ovviamente con il pollice) e con la tendenza a scaldarsi velocemente con il rischio di scottarsi il palmo della mano.
Comunque grandissimo il divertimento per me e i miei amici, con la partecipazione spesso degli adulti. Dopo qualche settimana, però, mia madre mi “invitò” a smontare la pista, costringendomi quindi a farne un uso saltuario. Ho conservato alcune macchinine, come da foto. La Ferrari la avevo verniciata come quella di Phill Hill, che aveva vinto il mondiale F.1 nel 1961 e la Cooper nella colorazione con cui Jack Brabham vinse il mondiale nel 1959.
Cooper T51.JPG
La Cooper T51 di J.Brabham

Ferrari Shark Nose.jpg
La Ferrari Shark Nose di P.Hill

Ciao
Giuseppe
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norton+

 
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 8 apr 2021, 23:43

norton+ ha scritto:.... casualmente, mi sono imbattuto nel forum ....
Appellandomi alla vostra benevolenza, proverò a raccontarvi la storia (a puntate) sperando di interessarne qualcuno e non annoiare i più.
Tutto ha inizio a Natale del 1964, .........
Ciao
Giuseppe
CONTINUA

Come hai già letto abbiamo iniziato nello stesso modo e probabilmente addirittura nello stesso anno ma non per questo saremo meno interessati a seguire la tua storia. Anzi sarà divertente ed interessante confrontare due percorsi paralleli ma vissuti certamente da punti di vista diversi e con esperienze diverse. .....E quindi direi "integrativi".
Benvenuto quindi in questo forum: avremo grande piacere di seguire con interesse la storia.....Tutta la storia! :smile:
Saluti da Oliviero
Oliviero Lidonnici

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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda norton+ » 9 apr 2021, 9:50

2. LA GOLDEN ERA
…. Ringrazio Oliviero per l’incoraggiamento e proseguo nel racconto…..
Passa solo qualche mese ed esplode la febbre dei Slot Car Centers. Io all’epoca vivevo a Roma e non potevo che esserne coinvolto, o sarebbe meglio dire travolto. In pratica passavo i miei sabati nello Slot Center di Piazza PIO XI e successivamente in quello dal Trionfale che era più vicino a casa. Mi muovevo per Roma con il mio motorino, un Trotter Guzzi la cui velocità massima in pianura era quella di una bicicletta, mentre in salita, quella sotto il Viadotto delle Fornaci all’andata, all’epoca ancora percorso da treni a vapore trainati dalle Gr.740, e quella della Cassia al ritorno, dovevo pedalare peggio che in bicicletta.
Tutte le mie paghette settimanali furono da quel momento investite nella nuova passione. La prima macchina fu la Lola GT della Monogram seguita poi dalla Lotus 30 e dalla Ford GT40 della AMT tutte in scala 1:32, queste ultime due gelosamente conservate. In occasione del mio sedicesimo compleanno mi feci regalare da mia madre una meravigliosa valigetta in plastica per il trasporto delle slot cars, valigetta che trovava posto nella borsa laterale del mio Trotter. Inutile dire che ho conservato anche la valigetta, impreziosita dagli adesivi dei vari Slot Center.
Ma l’appetito vien mangiando, ed il passaggio alle 1:24 era solo questione di (poco) tempo. Arriva quindi il momento della Carrera 6 della Russkit, la top di gamma del 1966. Mi ricordo che ci feci alcune gare con scarsi risultati, non certo per colpa della Carrera. Carrera che fece una brutta fine: la prestai a un “amico” con il risultato di non rivedere più l’ “amico” e la mia Carrera. Ho poi rimediato al torto subìto ricomprandomi la Carrera Russkit, una cinquantina di anni dopo, su e-bay.
Dalla Carrera non potevo che passare alla Cucaracha della Cox equipaggiata con un motore Thunder, questa volta regalo di mio padre, che mi accompagnò, per comprarlo, dall’altra parte di Roma in un negozio, di cui non ricordo il nome, in via Magna Grecia.
Grazie al vostro aiuto ho poi identificato un telaio in plastica nera che giaceva nella mia valigetta. E’ un telaio Carrera. Evidentemente non ho saputo resistere all’ultima moda !!!!!
Il fenomeno Slot Car Centers, con la stessa rapidità con cui nacque, andò ad esaurirsi e i centri chiusero in rapida successione: una vera disgrazia per me. Per fortuna ho conservato tutto o quasi il materiale dell’epoca, riposto amorevolmente in cantina.
la Golden Era (5).JPG
Gli adesivi sulla valigetta. manca quello del Centro del Trionfale. Non chiedetemi perchè

la Golden Era.JPG
Il contenuto della valigetta. C'è di tutto !!

la Golden Era (3).JPG
La mia Cuca con carrozzeria personalizzata

la Golden Era (4).JPG
Telaio Cucaracha e motore Thunder.
Accoppiata esplosiva !

la Golden Era (2).JPG
Tre icone del periodo, recuperate su EBay una decina di anni fa.
Lotus 40 della Cox
Carrera 6 della Russkit
Cucaracha della Cox

Ciao
Giuseppe
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Max 851 » 9 apr 2021, 11:28

Ricordi interessantissimi, anche se personalmente ho frequentato molto poco gli Slot Center (quello di Piazza Pio XI e quello di Anzio) e come pista casalinga avevo una Policar, tuttora conservata in cantina.
Un negozio in Via Magna Grecia, all'epoca, probabilmente sarà stato Nozzoli dove ho acquistato diversi rotabili Maerklin. Credo che esista ancora, ma non tratta più modellismo da molti anni.
Massimiliano
Max 851

 
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 9 apr 2021, 18:55

norton+ ha scritto:2. LA GOLDEN ERA
......
...Cucaracha della Cox equipaggiata con un motore Thunder, questa volta regalo di mio padre, che mi accompagnò, per comprarlo, dall’altra parte di Roma in un negozio, di cui non ricordo il nome, in via Magna Grecia.
........
Ciao
Giuseppe
CONTINUA

Come ha intuito l'amico Max, il negozio era proprio Nozzoli di Via Magna Grecia dove anche io comprai un Thunder ma un (inutile) Super 900 (D36) pagato la bellezza di 14.500 £ e presto superato dai D26 e poi dai nuovi D16 e sia perchè nel frattempo i motori avevo imparato ad elaborarli da me vendendone anche qualcuno.
Abitavo presso Piazza Tuscolo quindi a due passi da Nozzoli e ci passavo ore intere a guardare le vetrine o ad assillare il proprietario, nei primissimi tempi per i modelli navali, poi per i treni Rivarossi e quindi per le micropiste (comprai li la mia prima Scalextric) quindi forse ci saremo incontrati senza conoscerci :lol:
Giuseppe continua che ti seguiamo con interesse e .....non tralasciare i particolari! applause1
Saluti da Oliviero
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