Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)



Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 28 set 2019, 23:44

A gennaio del 1967 La Cucaracha COX è ormai il modello di riferimento che ha reso obsoleti tutti i modelli con cui si era corso nell'anno precedente.
300# La Cucaracha (gennaio 1967).jpg
Pubblicità apparsa su numero mensile di gennaio 1967 di Autosprint

Anche il sottoscritto fu costretto a mettere in bacheca le varie AMT, Monogram, Carrera Russkit e ASP e comprarsi La Cucaracha

301# Cuca 1.jpg
La Cucaracha COX. Per correre in pista i modelli di serie venivano ampiamente modificati, tra i vari esemplari in mio possesso questo è quello che si avvicina di più al modello originale. Purtroppo la carrozzeria è tagliata e le ruote posteriori sono state sostituite (le originali si erano polverizzate)

302# Cuca telaio 1.jpg
Il telaio della mia "Cuca" del '67: tranne le ruote posteriori ed i cavetti del motore il resto è originale

Come sopra ho accennato il modellino appena comprato veniva stravolto: motore diverso, telaio abbassato, assi e ruote cambiati e carrozzeria ridotta ai minimi termini. Suggerimenti per modificare La Cucaracha venivano anche proposti sulla solita rivista Autosprint che vi dedicava ampli articoli:
303# La Cuca elaboraz. Nozzoli (gennaio 1967).jpg
Come modificare la "Cuca" (estratto da un articolo di Autosprint di gennaio 1967)

304# da Autosprint (gennaio'67).jpg
Altre parti dell'articolo

Poi il modello elaborato veniva confrontato con quello di serie
305# Controllo strumentale.jpg
Confronto strumentale

306# confronto con l'ASP 1.jpg
Confronto tra La Cucaracha e l'ASP Classic, uno dei modelli più competitivi del 1966 ma ormai ampiamente superato.
Si noti che ambedue sono ormai modelli di fantasia e non rappresentano più auto esistenti

307# confronto con l'ASP 2.jpg
Confronto trai telai

Saluti da Oliviero
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 6 ott 2019, 1:17

Mi adeguo alla "moda" del momento e seguendo le indicazioni di Autosprint (vedi post precedente), elaboro la mia prima "Cuca". Acquisto un paio di motorini Mabuchi D26 (di serie) e, dopo vari esperimenti, li elaboro sostituendo il filo di rame dell'indotto con filo di maggior diametro e minore lunghezza, anticipo il collettore, avvicino i magneti e dopo qualche incertezza riesco ad ottenere una buona elaborazione. Modifico il telaio della Cuca per ospitare il nuovo motore ed inoltre ne abbasso il baricentro schiacciando (a martellate! (x) ) le nervature laterali e riducendo il diametro delle ruote anteriori. La carrozzeria viene alleggerita privandola di tutti gli accessori inutili ed aprendo ampi squarci per il motore e per le ruote.
308# Prima elaborazione della Cuca.jpg
In primo piano il telaio de La Cucaracha elaborato, confrontato col modello (quasi) di serie sul fondo.
Notare il telaio appiattito, le diverse ruote anteriori e la zavorra sul pik-up e naturalmente il D26 al posto del 16 D
Nota: questo telaio elaborato, appartiene già ad una serie evoluta dalla COX: infatti sono state aggiunti quattro sostegni per permettere di montare carrozzerie in acetato e che non erano presenti sui telai della prima serie (frecce rosse)

Nei primi mesi del 1967 ormai La Cucaracha (più o meno elaborata) è imbattibile e vince tutte le gare:
310# (giugno 1967).jpg
Pubblicità sul mensile Autosprint di giugno 1967.

Tutti gli altri modelli, in voga solo pochi mesi prima, sono abbandonati e ci si concentra esclusivamente su elaborazioni sempre più sofisticate del fortunato modello della COX
320# (marzo 1967).jpg
La solita rivista Autosprint svela puntualmente le nuove tecniche di elaborazione della Cuca

La potenza del nuovo motore elaborato, in accelerazione tende a far alzare il pik-up; per evitare questo fenomeno si poneva una zavorra sul pik-up che però aumentava il peso del modello. Pizzi risolve il problema montando il motore su un telaietto aggiuntivo che permette al motore di sollevarsi senza influire sul pik-up. In pratica si aggiunge uno snodo al telaio
321# (marzo 1967).jpg
Elaborazione "Pizzi" della Cuca (marzo 1967)
Oltre al nuovo snodo del motore viene anche allungato il braccetto del pik-up ed eliminata la zavorra della precedente elaborazione

322# (marzo 1967).jpg
Confronto tra modello di serie ed elaborato da Pizzi (foto tratte dalla rivista Autosprint marzo 1967)

323# (marzo 1967).jpg
Diversi punti di vista dei telai confrontati. La freccia rossa mostra il movimento del motore che si alza in accelerazione

Ovviamente, per stare al passo con i tempi, anche il sottoscritto si adegua ottenendo questa specie di (efficace ;-) ) mostruosità:
325# Cuca 3.jpg
La mia interpretazione della Cuca snodata, allungata ed abbassata....al limite del possibile.

La ricerca di superiori prestazioni è costante e continua: si fanno anche tentativi sull'aerodinamica della carrozzeria:
324# (marzo 1967).jpg
Modifiche aerodinamiche alla Cuca (Autosprint 1967)

MA NON FINISCE QUA!....... :lol:
Saluti da Oliviero
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 8 nov 2019, 22:14

La Cucaracha diventa in quel periodo il banco di sperimentazione per elaborazioni sempre più spinte ed a volte improbabili: telai allungati, accorciati, schiacciati: carrozzerie alleggerite, tagliuzzate e ridotte ai minimi termini.
Personalmente ho conservato tre versioni evolutive (più o meno efficaci (x) ) del bolide slot che dominò le gare prototipi del 1967:

361# Cuca4.JPG
Confronto tra modello (quasi) di serie con una elaborazione molto spinta

Il modello è "quasi" di serie dato che le ruote non sono originali e la carrozzeria è tagliata (x) (x) (x) . Nel modello elaborato il motore 16D è stato sostituito da un D26 riavvolto ed equilibrato, il telaio è alleggerito e schiacciato, il braccetto è dotato di un prolungamento regolabile; il motore è montato su uno snodo aggiuntivo e la carrozzeria, ridotta ai minimi termini, viene bloccata al telaio con due microviti centrali. Le ruote sono tutte di diametro inferiore alle originali.
362# Cuca5.JPG
Le due versioni viste dal retro

363# carrozzerie taglizzate.jpg
Carrozzerie più o meno "massacrate"

364# confronto a 3.jpg
Evoluzione della meccanica: a destra la configurazione di serie, al centro il telaio abbassato col motore D26, a sinistra il telaio allungato e snodato

365# dal retro.jpg
Visti da dietro: a sinistra il telaio di serie, prima evoluzione al centro e massima a destra

366# Lo snodo triplice.jpg
Particolare del retrotreno snodato della seconda e più complessa evoluzione

Ma La Cucaracha avrà ben presto un temibile avversario e realizzato in Italia: la Mini A

Saluti da Oliviero
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 28 gen 2020, 2:20

Riprendo l'argomento: effettivamente speravo in una maggiore collaborazione ma evidentemente i "vecchi" slottisti tengono un basso profilo su questo forum.
C'eravamo fermati al 1967 col trionfo incontrastato de La Cucaracha.
Lo slot è diffuso in gran parte del mondo: America, Europa, buona parte dell'Asia e persino in Australia.
La Cucaracha domina anche in America sebbene contrastata dai nuovi "mostri" della Classic.
367# Catalogo di Natale 1967 Penneys.jpg
Il catalogo di Natale 1965 Penneys: La Cucharacha e le sue "sorelle" sono in primo piano ma le Classic Stinger e Serpent sono competitive e L'ASP ha ancora un certo credito

Come dicevo lo Slot dilaga anche in Australia e Nuova zelanda:
367#AUSTRALIA SLOT 1967 amc196705-34.jpg
National Track Register (Australia e Nuova Zelanda)

368# slot-car-racing-slot-cars.jpg
Tipica foto d'epoca al bordo di una pista slot

Assieme alla produzione di piste e modelli si moltiplicano anche le pubblicazioni dedicate allo slot
Rivista Model Car & Racing - 1967-03.jpg
Rivista Model Car & Racing di marzo del 1967

Nell'Italia del '67 modelli come la Stinger e la Serpent sono conosciuti ma La Cucaracha domina sempre incontrastata.
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Saluti da Oliviero
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 5 feb 2020, 21:43

Nelle continue sperimentazioni e tentativi di rendere sempre più competitiva e performante La Cucaracha COX, alcuni appassionati di Milano (in particolare ricordo Pelucchi e Pizzi) avevano realizzato lo snodo del retrotreno del telaio della suddetta, ottenendo dei sorprendenti risultati: quasi un secondo in meno tolto al record sul giro della pista di riferimento!
370# Cuca Pizzi-Pelucchi.jpg
Il telaio de La Cucaracha modificata con lo snodo Pizzi-Pelosi (1967)

L'esperimento ben riuscito e la mancanza di modelli alternativi alla "Cuca" sul mercato(1) indusse alcuni appassionati (ancora di Milano) a mettere a frutto le esperienze conseguite progettando un modello del tutto nuovo di slot, una slot interamente italiana: la Mini A
Il modello si dimostrò subito molto competitivo soprattutto nelle piste milanesi dove le Cuca romane e le Carrera (vedi nota 1 in basso) vennero subito battute (c'era grande competizione tra preparatori/corridori romani e milanesi).
Il nuovo modello divenne presto famoso al punto da essere utilizzato come premio nel classico concorso "Se lo sai, rispondi" sulla diffusa rivista Topolino.

371# Mini A (su Topolino n.681 del 15-XII'68)bis.jpg
La Mini A della nuova ditta italiana Mini Dream Car di Milano, offerta come premio sulla rivista Topolino

372# Telaio Mini A (2) .jpg
Il telaio della Mini A. Totalmente metallico realizzato in lamierino di alluminio tranciato e piegato. Dotato di due snodi: uno trasversale al retrotreno e l'altro longitudinale all'avantreno. Era previsto esclusivamente per il nuovo motore Mabuchi D26

(1) Nota: in effetti un modello alternativo c'era: dalla Germania era giunta una nuova ditta di slot 1/24 con telai in materiale plastico: la Carrera. Questi modelli erano molto veloci sulle piste romane ma stranamente non si rivelarono competitivi sulle piste milanesi. I preparatori romani vennero battuti a Milano dalle Mini A che erano state progettate sulle caratteristiche di quelle piste.
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Saluti da Oliviero (che conta sempre sulla partecipazione dei numerosi slottisti silenti che "c'erano" ma non lo dicono :-( )
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda hiawatha » 6 feb 2020, 8:47

Oliviero, Silente ma presente.
La Cucaracha è stata la mia prima slot competitiva. Anche io appiattii il telaio a martellate, con orrore della mia povera
mamma, che spese 14400 lire per regalarmela. Alla mia prima gara a Rapallo arrivai quarto.
Dopo un limbo durato fino al 2011 ho ricominciato a fare gare vintage a Roncole Verdi. Nel 2017, 2018 e 2019 ha avuto luogo il Cuca day, che si ripetera' anche a Marzo 2020. Per fortuna nonostante l'eta' ormai avanzata sono arrivato una volta quinto e due volte secondo.E, devo dire, mi diverto da matti.
hiawatha

 
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Oliviero Lidonnici » 6 feb 2020, 20:04

hiawatha ha scritto:... Per fortuna nonostante l'eta' ormai avanzata sono arrivato una volta quinto e due volte secondo.E, devo dire, mi diverto da matti.

Congratulazioni per la tua "seconda giovinezza" slottistica applause1 . Mi incuriosisce questo torneo di "Cuche" e vorrei conoscerne il regolamento: Telai e motori di serie? solo 16D oppure anche il D26 come negli anni d'oro. Ed il telaio e la carrozzeria?
Io possiedo 3 telai e due carrozzerie Cuca, in vari livelli di "manipolazioni". Quali sarebbero ammessi?
Clicca qu [lupe.gif] i:
download/file.php?id=33898&mode=view
...e qui [lupe.gif] :
download/file.php?id=33889&mode=view

Seconda domanda: Le gomme d'epoca sono ormai "vetrificate", come ti comporti per cerchioni e gomme (ed anche gli assi visto che i COX non erano standard)
Saluti da Oliviero
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Rocket68 » 24 feb 2020, 15:32

Sono stato via per un po' di tempo e vedo che hai proseguito con lo slot.
Noto però che hai un poco trascurato l'importanza dei modelli Carrera 1:24 del 1967. Io possedevo la Lotus 40 con carrozzeria in Lexan, molto solida ma comunque ben proporzionata e ricca di particolari al punto da rivaleggiare coi modelli statici.
Montava il motore D26 in posizione sidewinder, il telaio era in plastica elastica, praticamente indistruttibile, dotato di braccetto mobile, regolabile in lunghezza. Era un modello molto performante, molto apprezzato dagli slottisti romani che la preferirono alla ormai sfruttata Cucaracha.
Però ricordo di aver letto su Autosprint dell'epoca che il telaio Carrera non era efficente sulle piste milanesi ma non ho mai capito il perchè :-o
Purtroppo quel modello non l'ho più perchè me lo anno rubato in un center nel 1968 :evil: :cry: :evil:
Oliviero Lidonnici ha scritto:.. domanda: Le gomme d'epoca sono ormai "vetrificate", come ti comporti per cerchioni e gomme (ed anche gli assi visto che i COX non erano standard)
Saluti da Oliviero

Ci sono degli appassionati che hanno messo in produzione gomme adatte agli slot degli anni sessanta e le vendono.
Per evitare pubblicità ti invio l'indirizzo tramite "messaggio utente"
Tanti saluti da Pippo e ancora congratulazioni per la ricostruzione storica di quegli anni d'oro
Rocket68

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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda hiawatha » 24 feb 2020, 23:06

Rispondo ai due ultimi messaggi.
Per quanto riguarda le gare vintage abbiamo due categorie per la Cucaracha, serie e prototipi.
I motori ammessi sono il 16D e il 26D e possono essere liberamente preparati per ambo le categorie. Assali da 1/8.
Nella categoria serie il telaio non puo' essere modificato con modifiche strutturali, snodi o irrigidimenti, e la carrozzeria deve essere originale in polipropilene e mantenere gli attacchi specifici per il telaio.La carrozzeria puo' essere modificata e tagliata come si faceva all'epoca. Si possono usare pesi ma non al di sotto del telaio.
Nella categoria prototipi si possono usare carrozzerie replica in lexan e si può modificare il telaio, sempre nello spirito dell'epoca.
Gomme in spugna. Io uso le JK.
Il telaio Carrera è stato poco usato dai milanesi perché sono passati direttamente ai Mini Dream Car Mini A e Mini B, che erano stati pensati e prodotti da Pizzi ( dello snodo Cucaracha) e da Pelucchi. Io, che correvo a Genova e Rapallo, dopo la Cucaracha sono passato alla Carrera, con grande soddisfazione. Però, al campionato italiano del 1968, dopo aver visto i telai Mondial in nylon
prodotti a Napoli e usati dai Romani,sono passato a questo eccezionale telaio. Peccato che ormai le piste commerciali stessero per scomparire,e il Mondial rimane ormai solo una rara curiosità.Mi resta la soddisfazione del record sulla pista di Rapallo, 83 giri in 5 minuti. Poi la pista fu demolita. Segnalo che esiste una eccellente replica in 3D del telaio Mondial.
hiawatha

 
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Re: Storia dello SLOT RACING in Italia (1960/70)

Messaggioda Rocket68 » 25 feb 2020, 20:03

hiawatha ha scritto:Il telaio Carrera è stato poco usato dai milanesi perché sono passati direttamente ai Mini Dream Car Mini A e Mini B, che erano stati pensati e prodotti da Pizzi ( dello snodo Cucaracha) e da Pelucchi. Io, che correvo a Genova e Rapallo, dopo la Cucaracha sono passato alla Carrera, con grande soddisfazione. Però, al campionato italiano del 1968, dopo aver visto i telai Mondial in nylon prodotti a Napoli e usati dai Romani,sono passato a questo eccezionale telaio. Peccato che ormai le piste commerciali stessero per scomparire,e il Mondial rimane ormai solo una rara curiosità.Mi resta la soddisfazione del record sulla pista di Rapallo, 83 giri in 5 minuti. Poi la pista fu demolita. Segnalo che esiste una eccellente replica in 3D del telaio Mondial.


Grazie della risposta :D
Potresti mostrarci le foto dei tuoi modelli [lupe.gif] e del telaio Mondial (che non ho mai veduto)?
Grazie e tanti saluti da Pippo
Rocket68

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