Dapprima Berto aveva esibito il suo:
download/file.php?id=29334&mode=view
download/file.php?id=29333&mode=view
Oliviero aveva poi mostrato il proprio:
download/file.php?id=29343&mode=view
Infine Stefano / Tartaruga aveva a sua volta mostrato il proprio:
download/file.php?id=29350&mode=view
insieme ad uno "strano" binario con filo per l'alimentazione e "spina da ferramenta":
download/file.php?id=29351&mode=view
Il punto in discussione verteva su quali fossero le spine "originali" per il collegamento alla rete elettrica di casa e poi in quale maniera veniva collegata l'alimentazione al binario.
Avevo già sostanzialmente dato risposta ai dubbi di Stefano qui:
viewtopic.php?f=117&t=5985&start=20#p45531
ma poi Berto e Oliviero hanno reintrodotto elementi di perplessità, che ritengo utile poter chiarire ora.
In particolare ha detto Oliviero:
Oliviero Lidonnici ha scritto:Rispondo a Berto: SI !... la spina del mio trasformatore è Vimar ed è una normale spina per corrente di rete (una volta si diceva per 125 volt dato che per la 220 si usava la spina "grossa").
La spina di bachelite non si può usare per la corrente di rete perchè è piu piccola e suppongo si potesse infilare nei morsetti del binario di alimentazione. Ipotizzo che quel tipo di spina "piccola" fosse utilizzata per le piattine delle antenne TV dei primi televisori anni '50 prima dell'uso generalizzato dei cavi coassiali,...........è stata sfruttata da Lima direttamente senza progettare appositi spinotti come faceva Rivarossi.
In primis la spina di Oliviero è una spina "normale" che si è sempre utilizzata per la rete 220 volt le cui distanze e dimensioni dei relativi "spinotti" corrispondono allo standard da 10 Ampère;
il tipo di spina "grossa" ha gli spinotti di maggiore sezione e distanza tra loro e corrisponde allo standard di oggi da 16 ampère.
La spina in bachelite marroncina piccola, la ricordo da sempre normalmente usata per lampade, abat-jour, piccoli elettrodomestici, con la normale corrente di rete 220 volt.
Fatta questa premessa di ordine generale, mi sembra di poter affermare che il trasformatore di Oliviero ( che mi pare "originale" intatto e non manipolato ) e relativa spina di gomma nera, sono di tipo più recente degli altri due, frutto evidentemente di miglioria apportata dalla casa costruttirice.
Anche il relativo filo di collegamento mi sembra più spesso e robusto di quello degli altri due trasformatori.
Quello di Berto mi sembra piuttosto manipolato, con segni di incollaggio su un rivetto ( angolo sinistro in basso sotto la manopola ) e la parte posteriore dell'apparecchio porta evidenti segni di "apertura" e forzatura.
Quindi non solo la spina originaria ( che a mio parere era quella di bachelite marrone ) poteva essere stata sostituita, ma addirittura anche il cavo di alimentazione alla rete elettrica.
La spina di gomma nera di Berto è poi di forma più tozza e diversa da quella di Oliviero, ( più affusolata e con il "collo" molto più stretto e di misura per il cavo che vi si inserisce ) la quale è viceversa conforme a quella del catalogo 1961.
Vedi: download/file.php?id=29353&mode=view
Anche il trasformatore di Stefano mi sembra ( almeno dalla foto che ha messo ) intatto e non manipolato ed il cavo alla corrente di rete mi sembra addirittura più sottile di quello di Berto.
E infatti quello di Stefano ha ancora la sua originaria presa in bachelite marrone.
Quindi le apparecchiature di Stefano e di Berto sono più vecchie e conformi alle illustraziooni dei cataloghi 1959 e 1960.
download/file.php?id=29355&mode=view
download/file.php?id=29354&mode=view
Per quanto riguarda l'alimentazione al binario, faccio notare che i cataloghi 1959 e 1960 non riportano tra i binari l'elemento art. 2026, cioè il "quarto di binario dritto" con i morsetti per l'alimentazione.
Tale elemento compare solo a partire dal catalogo 1961.
In precedenza, faccio notare ancora che nelle immagini dei primi due cataloghi ( il 1959 sono addirittura solo disegni ), pareva esserci una sorta di ammennicolo, probabilmente da incastrare nei punti di giunzione del binario, in maniera un pò similare a quello della "piastrina PCR" Rivarossi.
Faccio notare infine una sorta di incongruità contenuta nel catalogo 1959: vi compare un art. 2051 "Reostato per comando a batteria" formato da uno strano manopolone ( sembra il trasformatore dimezzato e ridotto alla sola manopola ), che da un lato ha i cavetti per il binario e dall'altra stranamente quello che sembra un normale cavo e spina di bachelite per la corrente di rete....
Se guardate invece il catalogo 1960, lo stesso articolo presenta invece addirittura due normali "clips" da cancelleria da collegare alle lamelle della pila piatta da 4,5 volt.
Credo che possano essere stati chiariti alcuni punti.
Saluti. Riccardo.